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Gaza,rapito un volontario italiano

Gruppo salafita minaccia di ucciderlo

Da video

Un volontario italiano, Vittorio Arrigoni, 36 anni, è stato rapito ieri a Gaza da un gruppo islamico salafita.

In un video su YouTube i sequestratori minacciano di ucciderlo se, entro 30 ore, a partire dalle 10 di ieri mattina in Italia, il governo di Hamas non libererà detenuti salafiti. Nato a Besana Brianza, in Lombardia, Arrigoni è un pacifista, membro dell'International Solidarity Movement (Isn).

Nel video postato da "ThisisGazaVoice" Vittorio Arrigoni appare bendato e con evidenti segni di violenza sul lato destro del volto. Il volontario italiano, con indosso una maglia nera, sembra avere le mani legate dietro la schiena, mentre qualcuno gli tiene la testa per i capelli. Sul viso, tracce di sangue che partono da sotto la benda nera che gli copre gli occhi. Una musica copre il sonoro del video, mentre in sovrimpressione appare una scritta in inglese che recita: "Il popolo di Gaza si dispiace per quello che questi bigotti hanno fatto a Vittorio. Siamo sicuri che sarà presto libero e salvo".

Al termine del video scorrono scritte in arabo che, secondo una libera traduzione, contengono accuse contro l'Italia e contro Hamas. I rapitori accusano Arrigoni di diffondere "i vizi occidentali", il governo italiano di combattere contro i Paesi musulmani e il governo del premier Ismail Haniyeh di lottare contro la Sharia (la legge religiosa musulmana).

I rapitori esigono dal capo del governo di Hamas, Ismail Haniyeh, la scarcerazione di tutti i loro compagni in detenzione e in modo particolare di un loro capo, tale Hisham Al-Saidni, noto anche come Abu Walid Al-Magdisi.

l'International Solidarity Movement Il gruppo, a guida palestinese, comprende militanti di tutto il mondo che partecipano ad atti di protesta non violenta contro l'occupazione israeliana.

Farnesina conferma: "Per ora nessuna rivendicazione"
Il ministero degli Esteri, che ha ricevuto attraverso il Consolato a Gerusalemme la notizia del sequestro del connazionale Vittorio Arrigoni, ha già effettuato gli opportuni passi per ogni intervento a tutela del connazionale. Al momento non risultano rivendicazioni nei confronti dell'Italia da parte dei supposti sequestratori. Il Ministro Frattini, in contatto con i nostri rappresentati diplomatici, sta seguendo con la massima attenzione l'evolversi della situazione. L'Unità di Crisi della Farnesina è già in contatto con la famiglia. Considerata la particolare delicatezza della vicenda la Farnesina manterrà il consueto necessario riserbo.

Madre Arrigoni: "Era tranquillo"
"Ho sentito Vittorio lunedì o martedì sera ed era tranquillissimo, il solito Vittorio". Così la madre di Vittorio Arrigoni, Egidia Beretta, dalla sua casa di Bulciago, piccolo comune del Lecchese di cui è sindaco. "Ci siamo sentiti come ci sentiamo sempre, una volta a settimana, e Vittorio era tranquillissimo, ci raccontava le sue cose come sempre, non nutriva alcuna preoccupazione perché - sottolinea la madre del volontario dell'International Solidarity Movement - quello che faceva lui insieme ai suoi compagni era a favore della gente palestinese e non aveva motivo di essere preoccupato".

A qualcuno questo rapimento è sembrato un po' anomalo, ma la madre di Vittorio preferisce non fare ipotesi per ora: "Non diamo nessun giudizio perché non sappiamo nulla e non ne daremo finché la situazione non sarà più nitida. Sono fiduciosa, sarà liberato".

Oggi cortei di solidarietà
"Liberate subito Vittorio Arrigoni!". E' questo lo slogan di due manifestazioni indette per oggi, in contemporanea, a Roma e a Milano, a favore del volontario italiano rapito a Gaza. "Vittorio èun amico del popolo palestinese - si legge in una nota dei promotori - rischia quotidianamente la sua vita per essere vicino alle sofferenze degli uomini e delle donne di Gaza".