"Vorrei che la successione fosse organica e non un momento di rottura", aveva detto lo stilista nel corso della sua ultima intervista
Leo Dell'Orco e Giorgio Armani (credit: SGP) © Ufficio stampa
L'ultima intervista rilasciata da Giorgio Armani è stata un colloquio durante il quale ha ripercorso la sua vita. "Vorrei che la successione fosse organica e non un momento di rottura", aveva detto. Ha anche spiegato che i suoi "piani di successione" avrebbero visto un graduale passaggio dei ruoli di responsabilità - che ha sempre ricoperto in prima persona - "a chi mi è più vicino, come Leo Dell'Orco, i membri della mia famiglia e l'intero team di lavoro". La sua più grande debolezza, aveva poi sottolineato era quella di avere "il controllo su tutto".
Chi segue da sempre Giorgio Armani conosce già Leo Dell'Orco, che ha salutato da solo il pubblico negli ultimi mesi orfano per la prima volta in cinquant'anni di carriera di Re Giorgio, nelle sfilate di giugno a Milano e a luglio per Giorgio Armani Privé a Parigi, mentre lo stilista era assente per motivi di convalescenza. Al suo fianco da 45 anni, suo braccio destro, Pantaleo - Leo ne è il diminutivo - dell'Orco è nato nel 1952 a Bisceglie, in Puglia. Cresciuto nel capoluogo lombardo, all'età di 24 anni ha incontrato Armani e iniziato a collaborare con lui, inizialmente come modello, per alcune sfilate.
Già presidente dell'Olimpia Milano di basket (di cui Giorgio Armani è stato il patron dal 2008), Leo Dell'Orco è responsabile dello stile delle linee maschili per il Gruppo fondato dallo stilista, al fianco di Silvana Armani, nipote dello stesso Re Giorgio, che guida invece la linea donna.