In passerella, sulle scalinate monumentali della Reggia di Caserta, quella miscela unica di eleganza disinvolta e sensualità naturale che definisce da sempre lo stile italiano secondo Max Mara. Dai cappotti classici e senza tempo, alle novità come i pigiami di seta stampati "troppo belli per restare in camera da letto", creati in collaborazione con Marinella dalle sue vivaci e iconiche fantasie di cravatte, disegnate sempre nel 1951 e riprese anche sui maglioni di cashmere ricamati con disegni oversize. Camicie a righe rosa e blu, con colli e polsini bianchi, impeccabili cappelli fedora portati con disinvoltura e giacche con costruzioni leggere, apprese dai sarti napoletani. In contrasto, shorts arrotolati come quelli che hanno reso celebre Silvana Mangano in "Riso Amaro", gonne ampie con tasche, top con colli che valorizzano il décolleté, reggiseni a fascia e sottovesti coordinate. Al calare del sole, abiti da sera senza spalline in panno e tempestati di cristalli svelano strutture in garza di seta.