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Il costo di gas ed elettricità nell'Unione europea

Secondo lʼEurostat, dal 2008 ad oggi, i prezzi dellʼelettricità e del gas nei Paesi dellʼUe sono cresciuti rispettivamente di oltre il 30% e del 35%

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-afp

Il costo medio dell'elettricità e del gas nell'Unione europea è cresciuto nella seconda metà del 2014 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Incrementi (sensibili) che hanno coinvolto soltanto marginalmente l'Italia, dove – in virtù di un'elevata tassazione – le bollette pagate dalle famiglie restano tra le più care in Europa.

Secondo l'Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea, nella seconda metà del 2014, i prezzi finali per le famiglie europee hanno registrato un incremento medio del 2,9% per l'elettricità e del 2% per il gas su base annua. Incrementi sostanziosi, ma che non hanno interessato il nostro Paese. Dove, invece, i rialzi sono stati più contenuti: +0,6% per l'elettricità e +0,5% per il gas.


All'Italia è andata meglio di altri, in pratica. Eppure – complice il peso della tassazione – continuiamo a pagare una delle bollette elettriche tra le più care d'Europa: peggio di noi fanno soltanto Danimarca, Germania, Irlanda, Spagna e Cipro. Alla fine dello scorso anno, ad esempio, l'imposizione fiscale incideva sulla bolletta italiana per il 37% contro il 32% della media Ue. Nel nostro Paese, osserva l'Eurostat, 100kWh costavano 23,4 euro contro una media europea di 20,8 euro.


Le cose vanno diversamente per quanto riguarda il gas. Ma in peggio, purtroppo. In Italia, infatti, le imposte pesano per il 34% contro una media europea del 23%. Alla fine del 2014, per l'equivalente di 100 kWh, gli utenti italiani pagavano 9,5 euro contro i 7,2 euro della media Ue e i 3,2 euro della Romania, il Paese – secondo l'Eurostat – con i prezzi più bassi. Quella italiana era così la quarta bolletta più cara dell'Unione europea, dopo Svezia, Portogallo e Spagna.


I dati snocciolati dall'Eurostat sono interessati. Il motivo? Rilevano le variazioni e il peso della tassazione sui prezzi finali del gas e dell'elettricità, con cui fanno quotidianamente i conti tante famiglie italiane ed europee.


Secondo uno studio di Federconsumatori, ad esempio, la luce e il gas (per la cucina) rappresentano rispettivamente la quarta e la quinta voce di spesa mensile più consistente dopo l'affitto (o il mutuo), il condominio e il riscaldamento. Gli italiani, che vivono in un casa di proprietà (o in affitto) in una zona semi-centrale di una grande area metropolitana, spendono mediamente 52,80 euro per la luce e 40,60 per il gas al mese.