I DATI

Cgia, al Nord Italia si lavora 27 giorni in più all'anno rispetto al Sud

L'Ufficio Studi dell'associazione evidenzia le ragioni di questa discrepanza. E fa la classifica delle province che lavorano di più

10 Mag 2025 - 13:10

Al Nord Italia si lavora in media 255 giorni all'anno, al Sud 228. In altre parole, gli occupati del Settentrione timbrano il cartellino 27 giorni in più all'anno rispetto ai colleghi del Mezzogiorno, "ma non certo perché siano instancabili eroi". Lo sottolinea l'Ufficio Studi della Cgia di Mestre (Venezia), precisando che operai e impiegati con il maggior numero medio di giornate lavorate durante il 2023 sono stati nella provincia di Lecco, con 264,9 giorni.

Perché al Nord si lavora 27 giorni in più

 secondo cui all'origine dei dati vi sono almeno due ragioni strettamente correlate. La prima è dovuta a un'economia sommersa molto diffusa, che nelle regioni meridionali ha una dimensione non riscontrabile nel resto del Paese e che, statisticamente, non consente di conteggiare le ore lavorate irregolarmente. La seconda è imputabile a un mercato del lavoro che nel Mezzogiorno è caratterizzato da tanta precarietà, da una diffusa presenza di part-time involontario, soprattutto nei servizi, da tanti stagionali occupati nel settore ricettivo e dell'agricoltura, che abbassano di molto la media delle ore lavorate.

La classifica delle province italiane che lavorano di più

 Dopo Lecco, i più "operosi" sono risultati i dipendenti privati di Biella (264,3), Vicenza (263,5), Lodi, (263,3), Padova (263,1), Monza-Brianza (263), Treviso (262,7) e Bergamo (262,6). Le province con meno presenze sono Foggia (213,5 giorni), Trapani (213,3), Rimini (212,5), Nuoro (205,2) e Vibo Valentia (193,3). La media italiana è stata pari a 246,1 giorni. Nelle aree dove le ore lavorate sono più elevate, anche la produttività è maggiore e conseguentemente gli stipendi e i salari sono più "pesanti".

Quando si guadagna al Nord e al Sud Italia

 Al Nord la retribuzione media giornaliera nel 2023 era di 104 euro lordi, al Sud di 77 euro, pari a un differenziale del 35%. Nel 2023 la produttività al Nord era superiore del 34% rispetto a quella nel Sud. Milano è stata la realtà dove gli imprenditori hanno erogato gli stipendi medi più elevati: 34.343 euro. Seguono Monza-Brianza con 28.833 euro, Parma con 27.869 euro, Modena con 27.671 euro, Bologna con 27.603 euro e Reggio Emilia con 26.937 euro. Realtà con forte concentrazione di settori ad alta produttività e a elevato valore aggiunto come la produzione di auto di lusso, la meccanica, l'automotive, la meccatronica, il biomedicale e l'agroalimentare. I dipendenti più "poveri", invece, si trovano a Trapani con 14.854 euro, a Cosenza con 14.817 euro, a Nuoro con 14.676 euro e infine a Vibo Valentia con 13.388 euro. La media italiana ammontava a 23.662 euro.

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