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Vacanze e stress: sei sicura di essere dell'umore giusto?

Le vacanze servono a staccare dalla routine, ma non sempre sono un momento positivo: ecco perché possono diventare una trappola

Istockphoto

Anche le vacanze vanno affrontate con lo spirito giusto, esattamente come il primo giorno di scuola o gli impegni di lavoro.

Perché siano un vero piacere e non una fonte di stress e ansia, possiamo ricorrere a piccoli stratagemmi al fine di predisporci al meglio prima di partire e godere con soddisfazione il periodo di sospirato e tanto desiderato svago e riposo.

 

Quando l'umore fa le bizze: i disturbi dell'umore che coincidono con i periodi di astensione dall'attività lavorativa sono assai comuni. Diversi di noi, per cause di varia natura, per esempio perché stremati dalla fatica nell'ultimo periodo o per esperienze negative vissute in passato, possono essere più predisposti di altri a sperimentare alcune condizioni particolari, quali la partenza per una vacanza, come ansiogene. Bisognerebbe tenere a mente quello che diceva Oscar Wilde a questo proposito, e cioè che è con le migliori intenzioni che si ottengono gli effetti peggiori. Vediamo quindi come scongiurare questi disagi e allontanare lo stress.

 

Vacanze e benefici psicologici: lo stacco periodico dall’attività lavorativa è storicamente riconosciuto come benefico fin dall'antichità. Gli antichi filosofi e pensatori, come Orazio, Cicerone, Ovidio e altri, avevano ben chiaro come il "negotium" andasse alternato all’otium, inteso come opportunità per rigenerare il cervello rendendoci più attenti, sereni, lucidi e produttivi piuttosto che il far niente in assoluto. Tanto durante le vacanze, quanto nel periodo che segue, la nostra mente riesce a leggere le stesse situazioni problematiche, che magari ci sembrano irrisolvibili, con più chiarezza e da punti di vista differenti generando soluzioni e idee nuove: una autentica risorsa.

 

Che ansia la partenza! La ragione per cui a volte si genera l'ansia da partenza potrebbe essere semplicemente quella di uscire da una condizione rassicurante e conosciuta, come quella legata all'attività lavorativa, anche se insoddisfacente. Gli esseri umani, che in generale non ragionano in maniera esclusivamente logica ma soprattutto emotiva, possono arrivare a preferire una condizione certa, seppur disagevole, rispetto a una prospettiva di cambiamento, come un periodo di vacanza, che è certamente più gioiosa, ma allo stesso tempo più incerta per come effettivamente andrà. 

 

Parola d'ordine: pianificare. Per allontanare lo spettro dello stress da vacanza bisognerebbe prima di tutto pianificare questo periodo di svago assecondando quanto più possibile le proprie esigenze e i desideri, invece che lasciarsi influenzare dai trend del momento, che magari propongono vacanze in luoghi esotici, belli certo, ma sconosciuti e talvolta complicati da affrontare. E' fondamentale organizzare vacanze a seconda dei propri gusti e della propria personalità: per alcuni saranno necessarie settimane di avventura, camminate, fatica fisica, mentre per altri il massimo sarà godersi assoluto riposo e relax. Alcuni amano mete certe e rassicuranti, altri invece saranno felici di poter sperimentare e conoscere mete inaspettate e sconosciute che soddisfino il desiderio di stimoli nuovi e continui.

 

Le vacanze idilliache esistono? Può capitare a volte di crearsi aspettative eccessive oltre a false illusioni sul periodo di vacanza. Questo modo di pensare alle vacanze può creare situazioni di ansia e sbalzi di umore, soprattutto in chi si impone di dover stare bene a tutti i costi obbligandosi a riposare e divertirsi per forza: è normale che al primo imprevisto si vada in crisi, perché ci si confronta con una realtà ben diversa dalle aspettative esagerate che ci si era creati. Anche il mito del riposo a ogni costo va ridimensionato, perché per molti un periodo di dolce fa niente si trasforma in una noia mortale col rischio che sia ancor più stressante della frenetica attività legata al lavoro o alla vita di tutti i giorni. Fondamentale è dunque mediare con i propri compagni di vacanza, amici, familiari, partner, ecc. per trovare una soluzione che rispetti le esigenze di tutti lasciando anche spazi di libertà e di scelta a ciascuno dei partecipanti.

 

Vacanze e cervello, abbinata vincente: le vacanze hanno effetti positivi anche sulle funzioni cognitive, in particolare la memoria e l’apprendimento. Infatti, il nostro cervello patisce la ripetizione eccessiva degli stessi stimoli, come giornate lavorative che si ripetono sempre uguali, e quindi la vacanza diventa un vero e proprio periodo di disintossicazione dalla routine e dai soliti schemi. Le vacanze dunque rappresentano la miglior terapia per generare nuovi scenari e progetti, dandoci l'opportunità di pensare a noi stessi magari in ruoli diversi da quelli che siamo abituati a svolgere durante l’anno.

 

Lunghe o corte? Dipende... Quanto deve essere lungo il periodo di "stacco"? Una bella domanda, visto che molti tendono a fare vacanze così lunghe da arrivare a provare addirittura la noia da vacanza, un effetto a dir poco paradossale. In definitiva, sarebbe meglio programmare periodi di vacanze non lunghissimi, ma piuttosto ben distribuiti durante l’arco dell'anno: è chiaro che anche durata e frequenza delle vacanze sono aspetti da non sottovalutare per ottenere il risultato sperato. 

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