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Tempi difficili: come gestire le paure e trasformarle in energia positiva

Il timore è un pilota automatico da disinnescare per affrontare al meglio le sfide quotidiane

Tempi difficili: come gestire le paure e trasformarle in energia positiva - foto 1
Istockphoto

Tra pandemia, guerra e crisi economica, la nostra vita quotidiana è tra le più difficili che ci si siano presentate negli ultimi decenni.

La paura è un sentimento che dilaga un po’ ovunque e, comprensibilmente, affligge un po’ tutti: abbiamo paura del futuro, dei cambiamenti e delle difficoltà che ci aggrediscono da ogni parte, abbiamo timore di fallire e di non farcela a di non essere all’altezza di sfide sempre più impegnative. Eppure, non possiamo abbandonarci a un sentimento che ci paralizza e ci impedisce di fare scelte razionali e adeguate alla situazione. Per fortuna, gli esperti ci confortano: è possibile imparare a gestire la paura e trasformarla in risorsa positiva.

Secondo Costanza Fontani, psicologa e coach emotivo-comportamentale, è possibile mettere in atto una serie di comportamenti che ci aiutano ad affrontare i momenti in cui ci sentiamo minacciati e in pericolo. Fontani è convinta che sia possibile persino “allenare” le nostre competenze emotive per abbracciare il cambiamento con serenità.  

 

Il punto di partenza consiste nel chiederci: “Di che cosa ho bisogno adesso per essere come voglio?” il primo passo sta dunque nel conoscere noi stessi e imparare a riconoscere e utilizzare in maniera efficace le nostre risorse personali. I nostri pensieri, infatti, influenzano le azioni che compiamo e le decisioni che prendiamo. In particolare, per imparare a gestire la paura senza restarne paralizzati, ma trasformandola in carica positiva, ci sono sei passi da compiere.


1.    IMPARIAMO AD ASCOLTARE LA PAURA - Le convenzioni sociali ci hanno inculcato l’idea che la paura e la tristezza siano emozioni negative e da combattere come segnale di debolezza. Il fatto di diventare adulti, anzi, consiste proprio nel respingere e allontanare la maggior parte dei momenti in cui proviamo questi due sentimenti, senza dare loro ascolto e senza concedere loro spazio. Per riuscire a gestire la paura, invece, dobbiamo definirla, analizzare quello che proviamo e i segnali che ci arrivano dal nostro corpo, come il battito cardiaco che accelera, il tono di voce che diventa più alto, la respirazione che si fa rapida e irregolare. 

 

2.    CHIAMIAMOLA PER NOME – Per non diventarne vittima, occorre riconoscere i fattori capaci di scatenare la paura, dare un nome alle minacce che ci spaventano e definirle. Se è possibile, interroghiamoci sull’origine di questa nostra vulnerabilità: ad esempio, si tratta di minacce esterne o di timori legati a una sfera intima? Dare un volto e un nome alle nostre paure è il primo passo per arrivare a gestirle. 

 

3.    COME CI CONDIZIONA? -  La paura di per sé è un fatto positivo perché ci aiuta a individuare un pericolo e a tenercene alla larga: non è positivo, invece, il fatto di restarne paralizzati o di reagire a un possibile pericolo in modo sproporzionato o poco efficace, soprattutto se ci porta a comportamenti non funzionali e se ostacola sempre più il ragionamento logico. Per imparare a controllare i nostri timori, dobbiamo capire come agiscono su di noi  e quali sono i comportamenti che quelle emozioni scatenano in noi.

 

4.    DEPOTENZIANE I MECCANISMI – Quando avremo raggiunto la consapevolezza di ciò che la paura significa per noi, possiamo cominciare a cercare il modo in cui depotenziarne i meccanismi che si scatenano nelle diverse situazioni. Per arrivare a questo risultato dobbiamo attingere alle nostre energie interiori. 

 

5.    PENSARE IN GRANDE – il modo migliore per ridurre una paura è cercare alternative di comportamento e costruire una paura più grande, capace di inibire la paura presente. Ad esempio: se resto bloccato dal timore che esprimere il mio parere a un amico possa farmi perdere la sua amicizia, devo immaginare che l'amico, senza il mio consiglio, si allontani del tutto da me, facendomi perdere il suo appoggio. Una paura più grande può così farmi superare il timore. 

 

6.    PAURA E CORAGGIO – Il coraggio non è l’antagonista della paura, ma è l’energia e l’ingrediente che serve per vincerla, inventando nuovi comportamenti e assumendoci il rischio di affrontare la situazione. Per essere coraggiosi e vincere le paure dobbiamo ogni giorno scegliere di essere le persone che vogliamo ed esprimere al massimo le nostre risorse e le nostre caratteristiche. Come? Sviluppando la consapevolezza di ciò che si può fare concretamente per cambiare il proprio mindset, attingendo dalle proprie risorse personali. In questo, può essere di grande aiuto il coaching: a differenza  di una seduta di psicoterapia, il coaching è il percorso del fare, cioè insegna a sviluppare un piano d'azione per tirare fuori le risorse che ognuno di noi ha, anche senza saperlo. In pratica, aiuta la persona ad individuare gli strumenti con i quali cambiare approccio di fronte a ciò che fa paura. Ogni persona ha le risorse per cambiare, il percorso di crescita personale fa vedere e capire quali.

La dottoressa Costanza Fontani spiega: "Agire in modo diverso e cominciare a fare qualcosa  è Il primo passo per andare verso il futuro che si desidera e che spaventa, per allontanarsi da quel malessere che condiziona la propria vita. Non è detto che tutti i nuovi comportamenti messi in atto saranno utili ma aiuteranno ad avere sempre più consapevolezza di cosa fare per raggiungere ciò che si vuole. L'importante è iniziare"

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