Relax e buon cibo sono meglio di prestigio ed esperienze materiali per tre connazionali su cinque
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Dove stanno i veri piaceri della vita? Gli italiani non sembrano avere dubbi: le esperienze autentiche e semplici sono di gran lunga da preferire ai beni di lusso, allo status o alla popolarità. In un mondo iperconnesso e di costante esposizione al giudizio altrui sembra che la felicità e il piacere siano più facili da trovare in una dimensione differente, fatta di riscoperta della semplicità e di ritorno alle cose essenziali. Insomma, gli italiani tornano a scoprire il valore di relazioni e benessere interiore, anteponendoli al prestigio e all’apparenza.
L’INDAGNE – Sono queste le principali conclusioni a cui è giunta una nuova indagine condotta da AstraRicerche per Imperial Brands, dedicata a che cosa significhi oggi “piacere autentico” per gli italiani, e come sia cambiato nel tempo il modo di viverlo. L’analisi è stata effettuata su un campione di 1.025 individui, rappresentativi della popolazione generale italiana tra i 15 e i 70 anni, per sesso, età e area geografica. Il quadro che ne emerge è chiaro: tre italiani su cinque considerano il piacere come un’esperienza emotiva, più che materiale. I beni di lusso, lo status o la popolarità passano in secondo piano rispetto ai momenti semplici, vissuti con consapevolezza e magari condivisi con le persone care. In testa alla lista dei piaceri più apprezzati ci sono il tempo per sé stessi (70%), il relax e le attività all’aria aperta (69%), seguiti dal cibo (69%), dalle relazioni affettive (68%), dalle risate (66%) e dalla sessualità (54%). Il piacere conquista quindi una visione più intima e profonda, che si afferma trasversalmente tra le generazioni e che si rafforza con l’età, segnando una vera e propria svolta valoriale.
LE DONNE E I PIACERI LEGATI ALLA SFERA EMOTIVA – Analizzando le risposte e segmentandole in base al genere, si nota che le donne associano il piacere a una dimensione relazionale ed emotiva più di quanto non facciano gli uomini: il campione femminile, infatti indica tra gli elementi centrali del piacere i momenti di qualità trascorsi con le persone care (74% rispetto al 62% degli uomini), la cura di sé (75% rispetto al 65%) e la gratitudine per le piccole cose. Le donne sono anche più propense a considerare il piacere con un modo per ritrovare equilibrio mentale (92% rispetto all’87% degli uomini) e rafforzare l’autenticità personale (92% rispetto all’89%). Gli intervistati di sesso maschile, invece, si mostrano maggiormente attratti dalla realizzazione, sia professionale (40% rispetto al 32% delle donne) che individuale, anche se questa visione tende ad attenuarsi con l’età.
IL PIACERE NON DEVE ESSERE UN LUSSO – Un altro elemento da sottolineare e che il piacere non può essere considerato un lusso da concedersi ogni tanto, ma piuttosto è da intendersi come un vero e proprio strumento di benessere mentale da far diventare una pratica quotidiana (ne è convinta la quasi totalità degli intervistati, pari al 90), e che deve essere legato a scelte intenzionali: tra le buone pratiche che possono dare piacere e che devono trasformarsi in consuetudine ci sono il rallentare i ritmi, staccare dalla tecnologia, dedicare tempo a se stessi e ai propri cari, coltivare la gratitudine. I momenti piacevoli sono considerati dunque come spazi di wellness capaci di ridurre lo stress, aumentare la consapevolezza del presente e rafforzare la propria identità, trasformandosi in un’occasione di gratificazione e insieme in un mezzo per coltivare equilibrio, autenticità e benessere emotivo.
IL PIACERE È “SEMPLICE” – In un orizzonte di questo tipo, solo una piccola minoranza associa il piacere autentico a dimensioni legate al possesso o all’apparenza: solo il 22% nomina, tra le fonti di piacere, l’acquisto di beni costosi; appena il 10% indica la popolarità sui social e il 9% il lusso. Neppure la realizzazione professionale, che pur resta importante per molti, non è più percepita come una delle fonti di piacere più autentico. Questo cambiamento di prospettive diventa più evidente con l’avanzare dell’età: quasi tre italiani su quattro affermano che il proprio modo di concepire il piacere si è trasformato nel corso della vita e il 60% dichiara di dare oggi più valore alle cose semplici rispetto al passato.