Il panorama degli stili genitoriali oggi è molto ampio e riflette tante sfumature di carattere
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Una volta c’era la mamma tigre, sempre pronta a spronare con energia i figli fin dalla più tenera età per spingerli ad avere successo e a farsi strada nel duro mondo. Il suo opposto era identificato nella mamma chioccia, tenera e iperprotettiva, propensa a tenere i suoi pulcini nel tepore del nido il più a lungo possibile. Oggi le descrizioni degli stili genitoriali si sono moltiplicate, con paragoni anche fantasiosi e pittoreschi, per descrivere i tanti modi in cui si può essere mamma: dal genitore medusa a quello elicottero, passando per il sottomarino e perfino l’elefante. In occasione della Festa della Mamma, vediamo alcune di queste figure, ricordando che, in ogni caso, gli stili genitoriali sono sempre riconducibili agli stessi modelli: da un lato il genitore protettivo, dall’altro quello che sprona con ogni mezzo i figli all’indipendenza. In mezzo c’è un vasto assortimento di modelli diversi, nei quali identificarsi.
MAMMA TIGRE O MAMMA CHIOCCIA? - Sono i due estremi opposti, autoritario ed esigente il primo, gentile e protettivo il secondo. Difficile riconoscersi pienamente in uno dei due: entrambi hanno più difetti che pregi e richiedono qualche mediazione. La mamma tigre, decisamente impositiva e troppo carica di aspettative nei confronti delle prestazioni dei propri figli, può generare ansia e bassa autostima nella prole. Se si spinge troppo in là, il suo comportamento può creare nei figli stati di ansia da prestazione, di bassa autostima e perfino di ribellione: resta vero, però, che imparare la disciplina e il rispetto di certe regole ha un ruolo importante e benefico nella formazione del carattere dei bambini. Al contrario, la mamma chioccia, con la sua volontà di "covare" instancabilmente i suoi piccoli anche oltre un tempo ragionevole, tende a non concedere loro la più piccola autonomia anche quando sono usciti dal guscio. Le mamme di questo tipo tendono a estendere le loro cure apprensive anche ai mariti e ai membri adulti della famiglia, con tutti i lati negativi che ne conseguono. Il figlio di una mamma chioccia farà più fatica a conquistare la sua autonomia, ma in compenso saprà di essere amato in modo incondizionato e di avere sempre un “nido” a cui tornare. A questi due modelli, sociologi e psicologi accostano un terzo filone, quello della genitorialità negligente, con figure materne e paterne non all’altezza del loro compito di educatori.ad esempio, i genitori negligenti si occupano poco dei figli, non li sgridano, ma neppure li incoraggiano o li guidano: I figli possono naturalmente risentirne, in modo anche serio, ma molti di loro imparano a cavarsela da sé e sviluppano indipendenza e spirito di iniziativa.
GENITORIALITÀ GENTILE – La cosiddetta genitorialità gentile, la più diffusa e anche la più vicina a noi, vede un rapporto genitori-figli fondato sull'empatia, sul dialogo e sul rapporto emotivo. I genitori di questo genere cercano di essere presenti e protettivi, le loro scelte educative s basano sul rispetto reciproco, sul dialogo e sull'ascolto. Tra loro spiccano diversi stili, descritti da psicologi e sociologi con termini curiosi e a volte pittoreschi, ma caratterizzano alla perfezione la situazione che vogliono fotografare.
- La mamma elicottero - Questa definizione, coniata all'inizio degli anni Novanta dallo psichiatra infantile Foster Clin e dal pedagogista Jim Fay, descrive un genitore molto protettivo che tende a sovrintendere ogni aspetto della vita dei figli, anche in modo eccessivamente invasivo. Proprio come un elicottero che sorvola una regione sorvegliandone ogni aspetto, così la mamma elicottero setaccia la vita dei figli, esercitando un controllo che può limitare la loro autonomia e autosufficienza.
- La mamma "spazzaneve" – È una variante delle mamme elicottero, ma ancora più protettive: proprio come i mezzi spazzaneve entrano in azione fin dai primi fiocchi per sgombrare le strade e spianare il cammino, così le mamme di questo tipo intervengono per eliminare ogni ostacolo sul cammino dei figli a volte anche giocando d'anticipo sul presentarsi del problema. I figli potrebbero sviluppare una sorta di dipendenza nei confronti di questo aiuto costante.
- La mamma sommergibile - È in un certo senso il contrario della mamma elicottero: non sorveglia i suoi figli in modo ossessivo, ma preferisce nascondersi ed evitare di affrontare gli eventi negativi che potrebbero verificarsi, a meno che questi non costituiscano una minaccia immediata. In questo caso "emerge" all'improvviso e passa al contrattacco, anche con misure estreme per difendere il suo “piccolo”!.
- La mamma elefante - Anche lei è molto protettiva, ma in modo più positivo. Offre un supporto costante e un amore incondizionato, ma senza soffocare i figli. La sua strategia sta nel creare un ambiente sicuro nel quale i piccoli sono liberi di muoversi in autonomia, anche a costo di incappare in qualche errore. Mamma e papà sono pronti a intervenire, ma solo se è necessario, con saggezza e discrezione. I figli, in questo modo, crescono più stabili e autonomi.
- La mamma medusa - Campionessa di flessibilità e di comprensione, la mamma medusa privilegia soprattutto l'autonomia. Il nome non viene da un'indole "pungente", ma dalla capacità di lasciarsi trasportare dalla corrente, modulando i propri interventi in base ai bisogni e alle necessità dei figli. Un bambino, ad esempio, non è incoraggiato a mantenere i suoi impegni, ma lasciato libero di fare quello che in ogni omento gli va di fare.
- La mamma faro - Una mamma faro è un genitore stabile e solido, capace di indicare la strada ai figli senza esercitare un controllo diretto, ma restando una guida sicure e affidabile. E se la rotta non è quella giusta, qualche incontro con gli scogli resta una buona lezione di vita.
- La mamma delfino – È una mamma con cui è bello giocare, capace di instaurare una forte connessione emotiva, ma meno pronta della mamma elefante nel fornire protezione e autorevolezza. Le mamme delfino educano amorevolmente, offrono sostegno, non costringono i propri bambini a fare nulla, ma li guidano con dolcezza nella giusta direzione. Anche le regole vengono spiegate e discusse tutti insieme.