Casa: come allestire la tavola per una mise en place regale
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I segreti della cena di Stato: candele, argenti perfetti, porcellane finissime, bicchieri multipli, decorazioni floreali. Ecco come fare da Re Carlo III
Quando si parla di una cena di Stato come quella offerta da Re Carlo III al Castello di Windsor in onore del Presidente USA Donald Trump, ogni dettaglio è curato con una precisione maniacale. Per approntare una mise en place dal fascino altrettanto regale, ecco cinque elementi indispensabili — e qualche prezioso trucchetto — per accogliere gli ospiti a una tavola degna di un sovrano.
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A casa, per una cena importante, apparecchiare la tavola in modo che abbia un’aria regale non è facile, perché non è sufficiente puntare sul lusso. Piuttosto, è l’insieme di argenteria, geometria, luci, menu e servizio che trasforma l'occasione in un’esperienza di grazia e maestosità. I dettagli contano: con questi cinque punti si può ricreare lo splendore – magari in versione ridotta – della cena di stato di Re Carlo: un banchetto che, come si dice, non lascia nulla al caso.
nel banchetto a Windsor sono state usate ben 1.452 posate, lucidate a mano. Per ogni commensale sono state sistemate più posate per antipasto, portata principale e dessert, oltre a strumenti di servizio. Anche i bicchieri contano: per la cena di gala ce ne sono stati messi a disposizione sei per ogni persona: per l’acqua, per i vini (bianchi e rossi), per lo champagne, per il dessert, per il vino da fine pasto. I metalli e l’argenteria sistemati in tavola ovviamente sono stati perfettamente lucidati, ma non si può trascurare nulla, tanto che anche le posate lontane dallo sguardo hanno ricevuto la stessa attenzione. In sostanza, per apparecchiare in maniera sontuosa, tra posate, bicchieri e argenteria, bisogna che tutto sia assolutamente perfetto, lucente e in numero adeguato per tutto ciò che sarà servito.
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un aspetto da non sottovalutare è la geometria del tavolo, una parte non visibile, ma egualmente fondamentale. Nel caso del ricevimento a Windsor, le sedie sono state poste a 45 centimetri l’una dall’altra ed è stata misurata perfino la distanza tra ogni sedia e il bordo del tavolo, così come fra il bordo del tavolo e i bicchieri. Un'operazione necessaria al fine di garantire armonia visiva e una sensazione di ordine impeccabile. Anche in casa si può provare a tenere le giuste distanze: se l'ambiente non è abbastanza grande, per una mise en place impeccabile occorrerà tener presente che il numero degli invitati non potrà eccedere lo spazio disponibile per ciascuno. Meglio pochi, ma buoni.
per creare un'atmosfera intima, romantica e allo stesso tempo raffinata ed elegante, in sala sono state accese 139 candele. Per una tavola davvero magnifica non possono certo mancare i fiori: nel caso di Windsor, quelli in tavola erano stati raccolti nei giardini reali, con colori coordinati alla location e al momento della giornata. Per una cena tra le pareti domestiche, vanno bene fiori recisi, ma anche piccoli segnaposto con piantine grasse, tutte diverse per una nota di originalità. Quanto alla tovaglia, ovviamente semaforo rosso per quelle "antimacchia" o per le tovagliette all'americana, sì invece ai tessuti pregiati. Infine, attenzione ai tovaglioli: quelli di Re Carlo hanno una piegatura particolare che richiede otto passaggi per essere realizzata, ma in casa basta posizionarli con cura affianco al piatto.
anche la scelta dei bicchieri va ponderata, tenuto conto che devono essere adeguati al tipo di vino servito, al brindisi, al dessert. Nel banchetto reale, per ogni ospite erano predisposti sei bicchieri, ma in versione domestica ne possono bastare anche solo due o tre: tutto sommato, si può sempre aggiungere un ulteriore calice se si dovesse cambiare il vino.
nei banchetti reali anche il menù ha una funzione estetica e simbolica. A Windsor è scritto in francese, con piatti stagionali, spesso con omaggi locali, per mostrare raffinatezza e attenzione al territorio. Il servizio è coordinato con la sequenza precisa delle portate. Tra le mura domestiche, per una cena principesca anche un po' più di informalità non solo è consentita, ma addirittura consigliata: far sentire a proprio agio i convitati è forse la prima cosa da tenere presente per la riuscita perfetta della serata.