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Coppia: come sopravvivere a un fidanzato eterno indeciso

Un compagno che non sa (o non vuole) scegliere deve essere affrontato con le giuste strategie

Coppia: come sopravvivere a un fidanzato eterno indeciso - foto 1
Istockphoto

Un fidanzato eterno indeciso può creare non pochi problemi.

Non solo quando si tratta di organizzare il tempo quotidiano da vivere insieme (meglio la vacanza al mare o in montagna? Meglio cenare al ristorante o restare casa?), ma soprattutto quando ci sono sul tappeto scelte importanti che lo riguardano in prima persona, ma che impattano seriamente anche sulla vita a due; ad esempio accettare un nuovo lavoro, cambiando sede professionale, decidere di acquistare una casa e andare a vivere insieme. In questi casi non è proprio possibile prendere in mano le redini della situazione e decidere per entrambi: la responsabilità della scelta deve essere sua o, al massimo, ricadere su tutti e due. Come affrontare un partner che continua a rimuginare le sue decisioni senza mai arrivare al dunque?

IL BUONO CHE C’È IN LUI – Avere a che fare con u soggetto di questo tipo non è sempre rose e fiori, ma ha alcuni lati positivi. Chi non sa decidere da sé è naturalmente portato a confrontarsi con gli altri, per avere consigli e suggerimenti. Sarà quindi un partner con cui il dialogo sarà piuttosto fitto, con la possibilità di parlare e di analizzare insieme tutti gli aspetti di un problema. Difficilmente ci nasconderà gli aspetti della sua vita e da lui non dovrebbero arrivare sorprese. La sua tendenza all’analisi spingerà anche noi all’introspezione, e questo, soprattutto se abbiamo un carattere impulsivo, potrebbe essere una cosa buona. Per lo meno ci insegnerà a conoscere meglio noi stesse e quello che desideriamo davvero. 

 

I LATI NEGATIVI – Inutile dirlo, però, le spine non mancano. Un soggetto indeciso tende a cambiare più volte idea e direzione, generando un carico di stress e, alla lunga, di irritazione e delusione. Se in qualche caso finiremo per cedere all’impazienza, decidendo noi per entrambi, in altre situazioni proprio non sarà possibile, né giusto. Questo è vero nel caso di scelte esistenziali della massima rilevanza, come decidere in impegnarsi insieme in un rapporto serio, andare a vivere insieme, acquistare una casa o decidere se accettare un lavoro che implica cambiare città: nel caso di decisioni così importanti, i continui alti e bassi sono causa di dolore o di moltissimo stress. Lo stesso vale anche per le vicende della vita quotidiana che portano con sé un certo carico di aspettativa da parte nostra: è finalmente il momento di pianificare il viaggio a cui teniamo tanto e che abbiamo rimandato ad ora? Meglio cambiare l’auto o tenere ancora quella vecchia? Come comportarsi nei confronti di un amico che ci fatto un torto grave?

PERCHÉ SUCCEDE – Un adulto (uomo o donna) incapace di prendere una posizione e mantenerla anche davanti a qualche contrarietà ha dentro di sé una insicurezza di fondo le cui origini spesso risalgono ai primi anni di vita e che si accompagnano a bassa autostima e a forme di fragilità anche estrema. In questo caso, con pazienza e collaborazione da parte di entrambi, ci si può educare a un atteggiamento più positivo e incamminarsi su un percorso di crescita. È anche possibile però che questo perpetuo oscillare nasconda la posizione di comodo di chi rifugge dalle decisioni per non assumersene la responsabilità. L’indecisione, mascherata da fragilità, può anche essere una vera e propria tecnica manipolativa con la quale tenere avvinta a sé una persona senza però prendere un impegno serio nei suoi confronti. In questo caso bisogna lasciare l’indeciso ai suoi dubbi e troncare la relazione. Sono queste le situazioni da cui si sviluppano fenomeni come il benching, o addirittura il ghosting, fonte di grande dolore e dai quali può essere molto difficile liberarsi. 

STRATEGIE DI SOPRAVVIVENZA – Prima di rinunciare al rapporto, possiamo mettere alla prova il nostro compagno, per capire se appartiene alla categoria degli insicuri oppure se si tratta di un mentitore più o meno in malafede. Ad esempio:
- se non si arriva a una decisione su una questione, restringiamo il campo a due o tre opzioni e poniamo un tempo limite entro cui arrivare a una scelta; 
- facciamogli capire che le parole non bastano più e che è venuto il momento di passare all’azione;
- spieghiamogli chiaramente che non siamo più disposte ad aspettare e a stare ferme nell’attesa che lui si decida; 
- giochiamo a carte scoperte: se c’è qualcosa che desideriamo davvero, chiediamolo esplicitamente e imponiamogli di motivare in modo assertivo e convincente la sua posizione, dubbiosa o contraria;
- se la nostra è una relazione di lunga durata, cerchiamo di evitare gli aut-aut e di trovare una posizione di compromesso;
- se invece siamo freschi fidanzati, proviamo a immaginare noi stesse senza di lui, ma anche come sarà la nostra vita tra dieci anni di continuo logoramento: a questo punto la decisione se continuare la relazione o troncarla, sarà nostra. 
 

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