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Fine di un amore: perché il ghosting fa così male

Lui (o lei) scompare di colpo senza spiegazioni e senza lasciare traccia. E ancora peggio è l’orbiting

Istockphoto

Può capitare con un partner, ma anche con un amico: le cose vanno abbastanza bene, anche se c’è qualche segnale di incrinatura, poi di colpo lui (o lei) scompare senza lasciare traccia e senza una parola di spiegazione.

Insomma, si trasforma in un fantasma: per questo il fenomeno viene chiamato ghosting. Questo modo subdolo di mettere fine a un rapporto, particolarmente doloroso proprio perché lascia le cose in sospeso, impedendo al partner abbandonato di comprendere le ragioni del fallimento e di mettere un punto fermo al rapporto, si accompagna a volte a un altro fenomeno: il partner fantasma non scompare del tutto, ma continua a restare nella nostra orbita, pur restando inafferrabile: in questo caso si parla di orbting, E il dolore è ancora più grande.

FANTASMI E PIANETI – Il fenomeno del ghosting è ben noto: questo doloroso gioco del silenzio è reso più semplice dal fatto che oggi molte relazioni si consumano online e quindi è più semplice scomparire senza lasciare traccia. Quando non esiste un luogo fisico in cui andare a cercare la persona scomparsa, si prova davvero la sensazione di avere a che fare con un fantasma. Così i messaggi restano senza risposta, le chiamate fanno scattare la segreteria e il partner abbandonato resta alle prese con il senso di vuoto e con la dolorosa sensazione di aver commesso un errore irreparabile (ma quale?). Il dolore è paragonabile a un lutto vero e proprio, al quale si accompagna anche il timore che a quel fantasma possa essere capitato qualcosa di grave, ad esempio un incidente, che gli rende impossibile mettersi in contatto con noi. Con il passare del tempo, la situazione resta irrisolta e questo impedisce a chi è stato abbandonato di farsi una ragione dell’accaduto e, soprattutto, di mettere fine nella propria mente al rapporto e passare oltre. Che cosa c’è di peggio di tutto ciò? Attenzione, perché a questo punto, può subentrare una ulteriore tattica di manipolazione, ancora più subdola: pur restando inafferrabile, il “fantasma” torna a manifestarsi, ad esempio con un like a un nostro post o a una story che abbiamo pubblicato su Instagram. Insomma, lui (o lei) continua a manifestarsi in qualche modo senza lasciarci in pace, e a restare nella nostra orbita: si parla infatti di orbiting, un fenomeno a quanto pare molto diffuso. Anche in questo caso, naturalmente, il silenzio ai nostri messaggi e alle nostre richieste di spiegazioni resta totale. 

 

PERCHÉ È COSÌ DOLOROSO – La sofferenza che il ghosting infligge alla vittima è legata, naturalmente, alla sensazione di rifiuto che si accompagna a ogni rottura. A questa si aggiunge anche il dispiacere per non essere stati considerati degni di una spiegazione e la rabbia nei confronti di una persona che non ha il coraggio delle proprie azioni, dato che non si prende la briga di dire “basta” guardandoci negli occhi. Molti preferirebbero una rottura, anche in malo modo, a questa sensazione di restare in sospeso, senza capire che cosa sta succedendo e senza avere gli elementi per mettere fine al rapporto in modo radicale, affrontare il lutto e poi passare oltre. L’orbiting, da questo punto di vista, è ancora più subdolo, perché l’ex-partner continua a gravitarci intorno, ma senza permetterci di entrare in contatto con lui.

 

PERCHÉ ACCADE– Quali sono le ragioni che possono spingere una persona a trasformarsi in fantasma? Alla base ci sono gli elementi che contraddistinguono una relazione tossica, fondata sul possesso, sul narcisismo e sulla poca volontà a impegnarsi in un rapporto serio e duraturo. Secondo un sondaggio effettuato nel 2020, i cui risultati sono pubblicati sul Journal of Social and Personal Relationships, risulta però che i motivi che spingono a “fantasmizzarsi” possono essere diversi: oltre all’incapacità di reggere il confronto e di affrontare il momento della rottura, esiste anche un 16% che dichiara di essere scomparso per non ferire direttamente la persona che sta rifiutando e un 8% che teme una reazione violenta da parte della persona rifiutata. 

 

COME DIFENDERSI – Per quanto sia difficile e doloroso, l’unica cosa da fare è chiudere il rapporto e cercare di passare oltre. Questa dipende solo da noi, dato che abbiamo a che fare con un fantasma. Il primo passo sta nel liberarsi dal senso di colpa e di inadeguatezza: se il nostro ex ha scelto di scomparire senza una parola, è lui il vero responsabile, non noi, perché i problemi si risolvono affrontandoli, non fuggendo. Non lasciamo che la rottura intacchi la nostra autostima: non è vero che non siamo degne neppure di una spiegazione, anzi lo siamo così tanto che il ghost non è stato capace di affrontarci perché non è alla nostra altezza. Infine, non cadiamo nella trappola tipica delle situazioni irrisolte: in teoria, esiste sempre lo spazio per un possibile recupero, per cui occorre avere la forza per chiudere nella nostra mente la via per questa eventualità. La rabbia che proviamo in questi momenti difficili ci darà la spinta necessaria a impedire al nostro ghost di trasformarsi in orbiter: qui dobbiamo essere noi a sparire, bloccando ogni contatto ed escludendolo davvero dalla nostra vita. Perché, come racconta argutamente Oscar Wild nel suo racconto “Il fantasma di Canterville”, il modo migliore per mettere in crisi un fantasma è ridere di lui. 

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