Relazioni

Coppia, dry begging: che cos’è e come riconoscerlo per non farsi manipolare

Una tecnica tossica, semplice ma efficace, che trasforma le emozioni in arma per farci sentire in colpa anche senza motivo

24 Ott 2025 - 05:00
 © Istockphoto

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Nella coppia, è una delle tecniche di manipolazione più subdola ed efficace, tanto che prima o poi ci caschiamo tutti, sia come vittime che come “carnefici”: si chiama, con un’espressione inglese “dry begging”, o in italiano “elemosina indiretta”: si tratta di chiedere qualcosa in modo velato e mascherato, con lo scopo di ottenere quello che vogliamo senza chiederlo esplicitamente, facendo nello stesso tempo vergognare il nostro interlocutore per non essersi reso conto della mancanza e del disagio che questa ci ha provocato. Se il dry begging è applicato in modo sistematico è indice di una relazione tossica e di una forma di manipolazione e di svilimento dell’altra persona dalla quale guardarsi.

“MENDICARE” UN FAVORE – Se il dry begging viene messo in atto sporadicamente, all’interno di una relazione sana e, magari, con intento scherzoso, non c’è niente di male. A tutti sarà capitato di esclamare qualche volta: “Oh, come vorrei che qualcuno portasse di sotto il cane!” oppure “Bisognerebbe proprio buttare via tutta quella spazzatura!”: si tratta di un modo indiretto, ma abbastanza efficace, per fare capire quanto desideriamo che il nostro partner porti fuori il quattrozampe o si incarichi di portare via un bidone strapieno. È, insomma, un modo velato per chiedere un favore o per esprimere una necessità senza formulare una richiesta esplicita e completa come dicendo: “Per favore, porta giù il cane” o: “Ti prego di buttare via la spazzatura”. Fin qui, dunque, si tratta di un fatto abbastanza comune e in sé non nasconde niente di male. Ma se lo stesso desiderio è espresso con parole come “Oh, come vorrei un compagno che porti giù il cane!”, la frase cambia già significato: non si esprime più solo il concetto che il cane deve uscire e vorremmo che fosse il nostro lui ad accompagnarlo, ma si calca l’accento sull’ingiustizia che subiamo perché siamo sempre noi a doverci pensare: l’altro, immediatamente, è accusato di mancare nei nostri confronti perché ignora un compito da svolgere e la nostra necessità di avere aiuto in quel senso.

QUANDO SCATTA LA MANIPOLAZIONE – Perché il “dry begging” è odioso e anche dannoso, a lungo andare? Da un lato esonera la parte che ha bisogno dall’onere di chiederlo direttamente, ammettendo la propria necessità e rimettendosi alla volontà dell’altro, che è comunque libero di accogliere la richiesta o di rifiutarla; dall’altra crea una pressione emotiva sull’interlocutore, facendolo sentire in colpa se non può o non vuole fare quanto gli viene velatamente richiesto (o imposto). Insomma, l’altro si trova spianto o costretto a fare qualcosa che non gli è stato neppure chiesto direttamente, ma solo indicato facendo leva sulla percezione di un obbligo o sul senso di colpa per non averci pensato da solo. La matassa si aggroviglia ancora di più se l’altro non intuisce che cosa gli viene chiesto di fare: la persona che fa "dry begging" spesso manifesta insofferenza e protesta di sentirsi trascurata, innescando un circolo vizioso di risentimento che culmina nella classica formula: “Perché sono arrabbiato? Dovresti arrivarci da solo”.

PERCHÉ È SEGNO DI UNA RELAZIONE TOSSICA - In una relazione sana, la coppia comunica apertamente e in modo diretto, esprimendo con chiarezza i propri bisogni e desideri: “Per favore, faresti questo per me?” e il partner è libero di soddisfare la richiesta o di motivare il rifiuto. In una relazione tossica, lo schema abituale consiste invece nel gettare un’esca e aspettare che l’altro la raccolga e si senta obbligato a intervenire. Spesso, anzi, l’obiettivo può essere proprio fare in modo che il partner non capisca e che quindi non riesca a soddisfare all’aspettativa. Il dry begging si trasforma quindi in atti successivi di manipolazione ancora più seri, tesi a sminuire il partner, farlo sentire in colpa e suscitare in lui senso di colpa e di inadeguatezza.  

QUESTIONE DI INSICUREZZA O DI NARCISISMO – Il dry begging può essere un semplice segnale di insicurezza da parte di uno dei due partner, incapace di riconoscere fino in fondo le proprie necessità e, a maggior ragione di esprimerle in modo chiaro e coerente. In altre situazioni può essere un segnale di narcisismo o di deviazioni legate a esso. È della massima importanza riuscire a distinguere i primi casi dai secondi: se tutto si limita all’incapacità di riconoscere ed esprimere i propri bisogni, una franca conversazione in proposito dovrebbe essere sufficiente a chiarire la situazione. Se però la persona si nega al confronto o, peggio ancora, risponde che tutto “succede nella nostra testa” o che “siamo matti”, occorre mettersi in allarme: sono i primi segnali di gaslighting, che spesso preludono a forme di autentica violenza psicologica. L’esperienza insegna che questa, purtroppo, è seguita a breve termine dalla violenza fisica: non occorre perdere tempo, ma chiedere aiuto ai propri amici, alla famiglia di origine o, al limite, alle forze dell’ordine.