Le temperature elevate ci invitano a evitare alcune abitudini sbagliate e prediligere cibi leggeri e ricchi di acqua
© Istockphoto
Le temperature elevate dell’estate impongono una serie di cautele e di buone pratiche da non dimenticare al momento di mettersi a tavola. Anche il ministero della Salute è intervenuto più volte in questi giorni di grande caldo per sottolineare l’importanza di una dieta adeguata, ricca di frutta e verdura, per affrontare al meglio le temperature elevate di questi giorni: oggi vogliamo sottolineare la necessità di evitare alcuni errori, piuttosto comuni, che possono farci sentire ancora di più la calura e che possono rivelarsi dannosi per la salute.
SOTTOVALUTARE L’IMPORTANZA DELL’ACQUA – Bere solo quando si ha sete è un errore fondamentale: ci sono persone, non solo gli anziani, che avvertono poco o per niente affatto lo stimolo della sete, segnale fisiologico attraverso il quale l’organismo chiede di bere dell’acqua. Non si tratta solo di reintegrare i liquidi persi attraverso il sudore: l’acqua è di grande importanza per il lavoro di termoregolazione, particolarmente impegnativo quando all’esterno si raggiungono temperature molto elevate. Sorvegliare la quantità di acqua che si beve ogni giorno è di importanza fondamentare, che si avverta sete oppure no: è utile, perciò, tenere a portata di mano una bottiglia e imporsi di svuotarla entro sera. In questo modo si evitano i fenomeni di disidratazione che possono causare mal di testa, stanchezza diffusa, vertigini e al limite svenimento.
MANTENERE UNO STILE ALIMENTARE “INVERNALE” – Meglio dimenticare i piatti che mettiamo in tavola nel resto dell’anno, a cominciare dalle preparazioni elaborate, compresi i fritti e i cibi ricchi di grassi: anche se abbiamo in programma riunioni conviviali e di famiglia, lasciamo perdere le lasagne al ragù, il maxi-arrosto e le patate al forno. Innanzi tutto, richiedono molto tempo davanti ai fornelli, in una cucina che in breve diventa rovente, con un notevole aggravio di fatica per chi deve prepararli. Assimilare queste pietanze richiede poi una lunga digestione, un processo che sviluppa calore e che ci fa soffrire ancora di più per l’afa. Meglio optare per piatti stuzzicanti ma più adatti alla stagione estiva, come le verdure in pinzimonio, vitello tonnato, oppure una pasta che si può preparare in anticipo, cucinando nelle ore più fresche della giornata, e da mangiare fredda. Meglio privilegiare le cotture veloci e light e ricorrere il più possibile a cibi da consumare crudi.
SBAGLIATO SALTARE I PASTI – Il pranzo in stile “una mela e via” è altrettanto sbagliato quanto un pasto troppo abbondante. Il giusto sta, anche questa volta, nel mezzo: scegliamo piatti bilanciati, con i quali comporre pasti equilibrati, ricordando che nell’arco della giornata il fabbisogno nutrizionale complessivo deve essere composto ii media da un 45-55% di carboidrati complessi, dal 20% circa di grassi e dal 15-20% di proteine, con variazioni anche significative a seconda dell’età e dello stile di vita.
NON SI PUÒ PRANZARE CON UN GELATO – Il gelato è un alimento delizioso e rinfrescante: la tentazione di utilizzarlo per sostituire un pasto può essere irresistibile. Ebbene, si può fare, ma solo sporadicamente. Se diventa un’abitudine, può causare squilibri nutrizionali. Anche se consumiamo un gelato artigianale di ottima qualità, questo ci darà comunque un apporto insufficiente di nutrienti essenziali come proteine, vitamine e sali minerali, mentre avremo un sovrappiù di zuccheri e grassi. Meglio riservarlo per una buona merenda, di quando in quando, a cui far seguire una cena leggera.
L’INSALATA È DAVVERO LIGHT? – Il piatto estivo per eccellenza è una bella ciotola di verdura mista, magari cruda e cotta insieme. Se però abbiamo la convinzione che sia l’ideale anche per tenere sotto controllo il peso, facciamo attenzione a quello che contiene: va tutto bene se ci limitiamo a verdure a foglia verde, pomodori, carote, qualche pezzetto di formaggio magro, oppure qualche bocconcino di pollo e una piccola quantità di cereali come quinoa o farro. Se però fanno comparsa anche mais, avocado, tonno e uova sode, formaggi stagionati, gamberi e crostini di pane, oppure se il tutto è condito da generose dosi di olio o di sfiziosissime salse, la nostra insalata si è trasformata da piatto leggero in una vera e propria bomba calorica. Il palato ne sarà appagato, ma i tempi di digestione ne risentiranno certamente, come pure la linea.
PLACARE LA SETE CON LE BIBITE GASSATE - Le bevande dolcificate non servono a idratarci e a placare la sete, anzi semmai acuiscono il senso di arsura. Apportano anche numerose calorie “vuote”, delle quali ci pentiremo al primo incontro con la bilancia. Meglio preferire l’acqua, naturale o leggermente frizzante, magari con l’aggiunta di qualche goccia di limone o qualche foglia di menta in infusione, per renderla più piacevole al palato. Va bene anche il tè freddo, purché non dolcificato e, possibilmente, deteinato.
OCCHIO AL SALE - Aggiungere troppo sale ai cibi incrementa la ritenzione idrica e aumenta la sensazione di caldo. I medici mettono in guardia da una cucina troppo sapida e suggeriscono ad abituarsi a dosi più basse per prevenire l'ipertensione e favorire la salute del cuore.
BEVANDE FRESCHE, MA NON GHIACCIATE – Infine, ricordiamo che il modo corretto di idratarsi prevede il consumo di acqua fresca, ma non ghiacciata. Uno sbalzo termico eccessivo può portare a pericolose congestioni, da evitare a tutti i costi. L’acqua troppo fredda non ci aiuterà a rinfrescarci, ma sottoporrà l’organismo a uno shock termico inutile e controproducente