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"Roma Universalis": una mostra racconta "l'impero e la dinastia" dei Severi

Lʼesposizione abbraccia Colosseo, Foro Romano e Palatino e ripercorre a 360 gradi la storia di quella che viene considerata lʼultima grande famiglia imperiale romana

ufficio-stampa

"Roma Universalis, l'impero e la dinastia venuta dall'Africa" nella Capitale una mostra che si estende dal Colosseo al Palatino passando per il Foro Romano, racconta la storia dei Severi, considerata l'ultima rilevante famiglia imperiale.

I Severi regnarono per quarant'anni, dal 193 al 235 dopo Cristo, e furono artefici di un'importante stagione di riforme: tra tutte la constitutio antoniana emessa da Caracalla nel 212 dopo Cristo e che concesse la cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dell'Impero.

 “L'esposizione ha il fine di far conoscere al più vasto pubblico possibile l'ultimo periodo dell'impero in cui Roma fu grande, governata da imperatori che lasciarono un'eredità forte e duratura in molti campi, pur nell'avanzare del declino”, spiega Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. 

Colosseo - La mostra presenta al secondo ordine del Colosseo circa cento tra reperti archeologici e opere provenienti da importanti musei italiani e stranieri. Attraverso di essi, in quattro sezioni, si illustrano gli sviluppi storico-politici e l'evoluzione artistica e architettonica a Roma e nelle regioni dell'impero. Una ricca sequenza di ritratti della dinastia apre il percorso, ricordando le origini della famiglia: con Settimio Severo proveniente da Leptis Magna, in Libia, e con la moglie Iulia Domna da Emesa, in Siria, nominata Augusta e donna di grande influenza politica. Tra i pezzi in mostra, anche tre rilievi di recente scoperta negli scavi della metropolitana di Napoli, appartenenti a un Arco onorario. Senza dimenticare i frammenti della Forma Urbis, mappa catastale in marmo voluta da Settimio Severo, ancora oggi fondamentale documento per lo studio dell'antica topografia di Roma e in mostra oggetto di una scenografica ricostruzione multimediale.

Palatino - Al Palatino sono visibili per la prima volta le vestigia di uno straordinario insieme architettonico: le cosiddette Terme dell'imperatore Elagabalo, venute alla luce in un angolo delle pendici del colle lambito dalla via Sacra che racconta una lunga storia di trasformazioni edilizie. Un ciclo statuario scoperto proprio in questo sito, mai esposto prima d'ora e composto da ritratti e busti di marmo di pregevole qualità, è riunito nel Tempio di Romolo. Il percorso di visita sul Palatino prosegue attraverso i luoghi dei Severi, estesi su circa due ettari, di cui i segni più evidenti sono le imponenti arcate e le terrazze, insieme allo Stadio con la straordinaria sala dei capitelli dal soffitto a cassettoni stuccato. Qui sono riuniti preziosi frammenti architettonici e scultorei restaurati per l'occasione.

Foro Romano - Nel Foro Romano viene aperto alla visita per la prima volta un tratto del vicus ad Carinas. Il vicus era tra i più antichi percorsi di Roma e collegava il popoloso quartiere “delle Carine” sul colle Esquilino. Oggi, attraverso questo accesso, ci si affaccia sul Templum Pacis, di cui, dopo un lungo restauro, è visibile il magnifico opus sectile pavimentale. Nel 192 d.C. un incendio distrusse quasi completamente il templum, ricostruito da Settimio Severo riproponendo la monumentalità della costruzione originaria.