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Subiaco, ritrovata la donna scomparsa Tratti in salvo anche i due bambini

I piccoli hanno 4 e 5 anni. Il padre: "Sono due piccoli eroi. Eʼ incredibile"

subiaco emanuele tornaboni
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Sono stati ritrovati i due bambini di 4 e 5 anni che erano scomparsi con Alexia Canestrari, 36 anni, da Monte Livata, stazione di montagna nel comune di Subiaco, in provincia di Roma. Nella notte era stata ritrovata la donna che, in stato confusionale, aveva detto di aver lasciato i figli, Nicole e Manuel, in una grotta. A dare l'allarme era stato il marito che, rientrato a casa dopo un pomeriggio a sciare, non ha trovato nessuno dei suoi familiari.

Subiaco, ritrovata la donna scomparsa Tratti in salvo anche i due bambini

Il lieto fine dopo lunghe ricerche - La donna, romana, è stata ritrovata nella notte tra martedì e mercoledì dopo lunghe ricerche. E' stata lei, ancora scossa e sotto shock, ad indicare ai soccorritori il luogo dove aveva messo al riparo dal freddo della notte i due bambini, rintracciati in un dirupo nei boschi di Campo dell'Osso, località sciistica di Monte Livata. I tre, secondo quanto risulta ai carabinieri, si erano persi durante una passeggiata nei boschi. La 36enne ha avuto anche un problema di ipotermia legato alle basse temperature in montagna, tra Campo dell'osso e Valle Pietra.

I piccoli in buone condizioni - "I bimbi, ricoverati al Pronto soccorso pediatrico del Policlinico universitario Gemelli, sono in buone condizioni generali, sono tranquilli e di ottimo umore". A farlo sapere gli stessi sanitari dell'ospedale. "Dai controlli effettuati - dice la nota - è emerso che la femminuccia ha riportato una infrazione alla clavicola destra, mentre il maschietto ha una infrazione al metacarpo di una mano. I fratellini saranno ricoverati e trascorreranno la notte nei reparti pediatrici del Gemelli".

La passeggiata nel pomeriggio di martedì - Anche la donna è ricoverata in ospedale. Si era allontanata dalla casa di montagna mentre il marito era a sciare verso le 13 di martedì, portando con sè i bambini. Inutile ogni tentativo di contattarla telefonicamente, l'utenza era sempre spenta, così come i tentativi fatti dai carabinieri di rintracciarla presso locali pubblici e abitazioni private nelle ore successive alla scomparsa. Il Soccorso alpino aveva chiesto all'autorità giudiziaria di avviare le procedure d'urgenza per permettere la localizzazione delle ultime celle agganciate dal telefono.

I soccorritori hanno impiegato anche tre elicotteri del Soccorso alpino e i cani "molecolari", in grado di seguire le tracce delle persone scomparse anche dopo numerose ore anche con l' eventuale "contaminazione" del terreno e stanno effettuando battute di ricerca nella zona della scomparsa, compresa - si pensa - fra un'altitudine di 1200 e 1700 metri di quota, in ambiente boschivo e innevato.

Il padre: "Sono due piccoli eroi" - "Due bambini di 4 e 5 anni, in quelle condizioni, a meno 5 gradi...: sono due eroi. E' stato difficile riprenderli perché erano incastrati in un dirupo. Li stanno portando al Policlinico Gemelli a Roma", ha detto il papà dei due bambini, Emanuele Tornaboni. "Siamo a pezzi, siamo fuori di testa - ha ripreso -. Non si sa come possa essere successo. Lei voleva fare una passeggiata, ha sbagliato strada, invece di andare da una parte è andata dall'altra, è entrata nel panico ed è successo l'inferno".

Soccorritore: "Un vero miracolo" - "E' stato un miracolo. All'addiaccio in quelle condizioni, è veramente un miracolo", ha detto un operatore del Soccorso alpino e speleologico del Lazio. "I piccoli erano in un dirupo abbastanza scosceso, bisognerebbe sapere come sono finiti lì. Li abbiamo trovati molto provati, hanno parlato veramente poco. Gli abbiamo dato da mangiare due arance, li abbiamo fatti bere, riscaldati, gli abbiamo messo delle coperte e affidati al 118. Sicuramente la mamma ha perso l'orientamento. Di notte in queste zone è facile non ritrovarsi più".

I bimbi erano a 12 km da dove erano partiti - "I piccoli erano a dodici chilometri dal punto in cui avevano iniziato la passeggiata nei boschi e da dove abbiamo poi ritrovato la mamma", ha detto il capitano dei carabinieri della Compagnia di Subiaco, Alessio Falzone.