FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Aldrovandi, Alfano condanna applausi Napolitano: "E' una vicenda indegna"

Il ministro dellʼInterno commenta quanto accaduto durante il congresso del Sap e revoca lʼincontro al Viminale con il sindacato. La madre del giovane: "Gli agenti onesti si uniscano a me". E il Presidente della Repubblica si dice dʼaccordo con lei e con Alfano

aldrovandi applauso poliziotti
ansa

Dopo le polemiche per gli applausi dei delegati al congresso del Sap agli agenti condannati per la morte di Federico Aldrovandi, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha annunciato di aver revocato "l'appuntamento che avevo dato al Sap al Viminale: è stato un gesto gravissimo e inaccettabile". Ma il sindacato rilancia: "Errore giudiziario", per il segretario Gianni Tonelli. Napolitano dà ragione alla madre e ad Alfano: "Vicenda indegna".

"Sono certo che la gran parte delle forze di polizia comprenda quanto sia stato fuorviante quel comportamento", ha scritto il Capo dello Stato in una lettera alla madre di Federico Aldrovandi. Dello stesso parere anche il premier Renzi. "L'atteggiamento di ieri al congresso del Sap è stato inaccettabile e ha portato disonore a migliaia di divise di donne e uomini che fanno questo lavoro", ha detto nella conferenza stampa al termine del Cdm.

"Quel gesto ha fatto male alla polizia" - "Uomini e donne in divisa non possono applaudire contro una sentenza passata in giudicato: questa è la nostra parola definitiva". Il leader del Nuovo Centrodestra condanna quanto accaduto a Rimini martedì. "Quegli applausi hanno fatto gran danno alla polizia che è un corpo sano e la cui immagine vogliamo difendere anche da comportamenti che possono venire dal suo interno".

La madre di Aldrovandi ringrazia Napolitano - "Grazie Signor Presidente. Sono onorata e felice di leggere le sue parole che, alla fine di questa intensa giornata, mi accendono davvero la speranza in un futuro migliore per i nostri figli". Così Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, replica alla lettera del Capo dello Stato. Poche ore prima, la donna aveva chiesto che le istituzioni intervenissero per prendere "i provvedimenti adeguati" per rispondere a episodi come quello di ieri. "Chiedo che la polizia cambi registro - aveva detto -. Gli agenti onesti si uniscano a me".

Grasso: "Rabbia e sdegno per applausi" - "Quegli applausi provocano rabbia e sdegno. Per me poi, che da 30anni vivo circondato da agenti di polizia, di cui conosco impegno, fatica, rischi, sacrifici, la rabbia è maggiore, perché so che quell'applauso getta discredito anche su chi porta con onestà quella divisa". Lo scrive su Facebook il presidente del Senato, Pietro Grasso, dopo aver incontrato a Palazzo Madama la Moretti.

L'incontro con Alfano e Pansa - La madre di Aldrovandi è stata ricevuta al Viminale dal ministro dell'Interno Alfano e dal capo della Polizia Alessandro Pansa. Con lei anche il presidente della commissione diritti umani, Luigi Manconi. "Pansa ha le mani legate - ha affermato - perché la legge non consente alle commissioni disciplinari di adottare provvedimenti diversi". La donna aveva chiesto la destituzione degli agenti condannati.

Giovanardi: "La madre sbaglia insultando" - Controcorrente va invece Carlo Giovanardi, esponente di Ncd, che sottolinea come "c'è una vittima, ma anche quattro persone che hanno la vita rovinata, di cui si chiede la radiazione. Si sono comportati come i carabinieri che hanno fermato Preiti davanti a Palazzo Chigi. Lo hanno immobilizzato come previsto dai manuali, la stessa posizione utilizzata dagli agenti di Ferrara condannati per quello". Aldrovandi, secondo Giovanardi è morto "d'infarto per essere stato tenuto in una certa posizione, lo dice la sentenza. E la madre sbaglia e insulta, alimenta la solidarietà tra gli agenti, cioè ciò che è successo l'altro giorno con l'applauso dei poliziotti. Erano centinaia ad applaudire. Non ci si deve meravigliare che i poliziotti oggi siano esasperati: in ogni situazione come quella, come con Magherini e Cucchi, si muove una lobby contro di loro".

Il segretario del Sap: "Ho applaudito anch'io" - Il Sap non arretra e il suo segretario, Gianni Tonelli, getta benzina sul fuoco: "Le cause della morte di Aldrovandi sono ben altre. Non è il fermo di polizia la causa e i colleghi li ho applauditi, sì. Non mi nascondo dietro un dito. Considero i colleghi condannati per errore giudiziario e cerchiamo una revisione del processo". Tonelli risponde poi ad Alfano: "E' vittima di una informazione completamente errata. Se Alfano e il viceministro Bubbico daranno mandato ai loro uffici legali di analizzare gli atti processuali, siamo pronti a un confronto. E sono certo che siccome sono persone intellettualmente oneste non potranno che concordare con le nostre tesi".

"Non ho disonorato la polizia e non mi dimetto" - Tonelli ha poi confermato di non avere intenzione di dimettersi. "Non credo di aver disonorato la polizia facendo un'operazione di verità. Non mi dimetto, ma rispetto il dolore della madre e sono dispiaciuto per quello che è accaduto".

La Consap contro Pansa - Anche la Consap, Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, difende gli agenti che hanno applaudito ai poliziotti condannati per la morte di Federico Aldrovandi e attacca duramente il capo della polizia, Alessandro Pansa: "Ci chiediamo come si possa definire comportamento vergognoso applaudire tre colleghi ad un congresso di un sindacato di polizia, operatori che per altro hanno pagato i loro errori, diversamente da chi, come il nostro capo, attende ancora l'esito del suo rinvio a giudizio per la 'monnezza' di Napoli".

Siap e Funzionari si dissociano: "Applausi offensive" - "Gli applausi lungamente rivolti agli agenti condannati in via definitiva per la morte del giovane Federico Aldrovandi appaiono come un gesto incomprensibile e gravemente offensivo". Lo dichiarano i segretari del Siap, Sindacato italiano appartenenti polizia, e dell'Associazione funzionari di Polizia, Giuseppe Tinai e Lorena La Spina. "Episodi simili - aggiungono - rischiano di fornire un'immagine distorta della Polizia e dei suoi appartenenti, delegittimando seriamente l'impegno di tutti coloro che ogni giorno agiscono nel silenzio, a fianco di chi vive in condizioni di difficoltà, gestendo con responsabilità ed equilibrio anche le situazioni piu' critiche".