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Brescia, sfregiato dalla ex: ora dovrò pagare anche le spese legali

William Pezzulo, fra interventi chirurgici e battaglie per ottenere giustizia, chiede su Facebook un aiuto

Brescia, sfregiato dalla ex: ora dovrò pagare anche le spese legali - foto 1
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Il 19 settembre del 2012 venne sfregiato e sfigurato con un secchio pieno di acido lanciato dalla sua ex compagna, Elena Perotti, insieme a un complice.

William Pezzulo, fra interventi chirurgici e battaglie legali, dovrà anche pagarsi le spese dell'avvocato che lo ha assistito. Condannati a pagare le spese legali, i suoi aggressori risultano infatti nullatenenti. "Devo pagare 50mila euro entro 10 giorni", denuncia Pezzulo in un video su Facebook.

"Mesi fa sono stato convocato in tribunale per risolvere la controversia tra le parti che mi condannava a pagare la parcella per il lavoro svolto contro la Perotti. Questo accade - dice al quotidiano il Giorno - perché per legge, se i convenuti non possono pagare, prevede che il legale possa rivalersi su di me, che però non ho soldi", afferma Pezzulo, che vede a rischio anche la casa di famiglia". Pezzulo ha pubblicato un video su Facebook nella pagina "Io sto con William", dove chiede aiuto ai suoi amici e sostenitori. "Non è possibile che le cose debbano sempre andare male a me - dice Pezzulo -. Prima ho incontrato una donna che mi ha rovinato la salute e la vita, poi ho dovuto sottopormi a decine di interventi".

"Quelli necessari per la mia salute sono stati pagati dalla mutua - aggiunge -. Per sostenere i costi di quelli estetici, la mia famiglia è rimasta sul lastrico. Abbiamo pure dovuto vendere il bar di famiglia. E le cure a cui dovrò sottopormi non sono ancora finite. L' ultimo intervento è stato molto invasivo e ancora non mi sono ripreso". "Per mettere la ciliegina sulla torta, ora mi accade questo - conclude -. Sono letteralmente a pezzi e con me lo sono i miei genitori, mia sorella, mio cognato e i miei nipotini. Un atto fatto contro la mia persona ne ha ferite tante altre e i segni non li porto addosso solo io, ma anche loro, che si prodigano per farmi stare bene".