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Eolico, Csm:trasferimento per Marra

E' stata avviata la procedura di trasferimento d'ufficio per il presidente della Corte d'Appello di Milano, Alfonso Marra.

A deciderlo è stata la prima commissione del Consiglio superiore della Magistratura, per incompatibilità ambientale. Il suo nome appare in alcune intercettazioni dell'inchiesta sugli appalti per l'eolico e la decisione è stata approvata con quattro voti a favore. Marra commenta: "Sono contento, così si chiarirà la mia posizione".

La prima commissione, che aveva chiesto pochi giorni fa al Comitato di presidenza l'apertura di una pratica dopo gli sviluppi dell'inchiesta nella quale figurano nomi importanti della magistratura, ha deciso quindi di muoversi senza esitazioni.

Di Alfonso Marra parlano alcune delle persone finite in carcere per l'inchiesta della Procura di Roma, facendo riferimento a pressioni esercitate su alcuni consiglieri del Csm per favorire la sua nomina alla guida della Corte d'Appello di Milano.

A votare per l'avvio della procedura di trasferimento di ufficio sono stati i consiglieri Pilato, Fresa, Volpi e Patrono. Non ha partecipato al voto, invece, Giuseppe Maria Berruti che nelle intercettazioni viene indicato come il consigliere che rappresentava il maggior ostacolo alla nomina di Marra.

Quanto agli altri magistrati - tra cui il capo degli ispettori del ministero della Giustizia, Arcibaldo Miller -, citati nell'ordinanza di custodia cautelare del gip, la prima commissione ha disposto un'istruttoria chiedendo all'autorità giudiziaria gli atti anche per capire la loro esatta posizione e le eventuali contestazioni nei loro confronti.

Restano in carcere Carboni e Lombardi
Flavio Carboni e Pasquale Lombardi, due dei principali indagati dell'inchiesta della cosiddetta P3, restano in carcere. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Roma presieduto da Guglielmo Muntoni. Respinti quindi i ricorsi presentati dalla difesa.