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Mostro di Foligno, la mamma di una vittima: "Non lo odio, ma non torni libero"

Luigi Chiatti ha inviato una lettera per chiedere scusa alle famiglie. Ma la madre di Lorenzo Paolucci non ci sta: "Fu lui a dire nel processo che lo avrebbe rifatto in caso di ritorno alla libertà"

Mostro di Foligno, la mamma di una vittima:
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La lettera, inviata al quotidiano L'Unione Sarda, con cui il "mostro di Foligno" Luigi Chiatti ha chiesto scusa alle famiglie delle sue vittime non cambia l'atteggiamento della mamma di Lorenzo Paolucci, Silvana Sebastiani.

Che spiega: "Io non lo odio ma lui non deve tornare libero, per la salvezza sua e per quella di tanti altri bambini. Fu lui a definirsi 'mostro' e a dire nel processo che lo avrebbe rifatto se fosse tornato libero".

La mamma di Paolucci ha ricordato come Chiatti sia stato ritenuto anche recentemente "socialmente pericoloso" dai giudici. "Non può essere cambiato - ha proseguito - in questo poco tempo che è passato. Sono convinta che la lettera non l'abbia scritta lui, che è comunque molto intelligente. Doveva uscire ma poi chi doveva decidere ha detto di no e quindi penso che Chiatti abbia deciso di adottare un'altra tattica".

Silvana Sebastiani ha poi sottolineato che se Chiatti tornasse libero "sarebbe ancora più pericoloso avendo a disposizione i soldi e le proprietà dei genitori adottivi. Sarebbe il peggio del peggio...".

La famiglia Paolucci ha ripetuto più volte di avere già perdonato Luigi Chiatti. "Io non ho più figli piccoli - ha concluso la mamma di Lorenzo - e non ho nipoti ma lo ribadisco per il bene suo e degli altri bambini: è bene che Luigi Chiatti non torni libero".

La lettera - Nella lettera, inviata a l'Unione Sarda, Chiatti scrive: "Ciò che vorrei trasmettere è che, ancor oggi, nel loro ricordo, provo una forte sensazione di immenso dolore personale che mi strugge grandemente nel ricordo dal profondo del mio cuore, tanto da aver suscitato in questi lunghi anni tanti e tanti interrogativi, tra i quali il principale è se fosse giusto o no concedermi la possibilità di rinascere a vita nuova e, quindi, rientrare tra la gente in società, considerato il dolore presente, senza fine, che a causa mia si è determinato ed è presente nelle famiglie e in tante altre persone legate alle vittime. Mi dispiace, vi chiedo umilmente scusa con il cuore in mano".

"Oggi c'è una persona diversa ristretta, una luce non riconosciuta che vuole essere accolta semplicemente perché è luce, non è più negativa ma positiva, e che vuole tanto dare agli altri, trasmettere se stessa e dare un senso a tutto ciò che è avvenuto e che non doveva avvenire. Se potessi tornare indietro non rifarei mai quello che ho fatto perché ciò che ho fatto è distruzione della vita e disprezzo del creato. Scusatemi".