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Messico, corsa contro il tempo per salvare la giraffa Benito dal freddo

L'animale è stato trovato da alcuni attivisti "con poco cibo e senza cure adeguate". Sul Messico si è abbattuta un'ondata di forte maltempo

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"Benito cerca casa, disperatamente".

Questo l'appello di un gruppo di attivisti che vuole salvare una giraffa africana, Benito appunto, che vive da otto mesi in condizioni disastrose in un parco pubblico di Juárez, città di confine al nord del Messico nello Stato di Chihuahua. Dall'8 gennaio l'animale, attualmente sotto la responsabilità dell'ufficio del Procuratore Generale per la Protezione Ambientale, attende di essere trasferito. Dovrebbe infatti passare da un piccolo recinto in balia di picchi di caldo o di freddo in un parco più spazioso nello Stato di Puebla, duemila chilometri più a sud.

Messico, corsa contro il tempo per salvare la giraffa Benito dal freddo - foto 1
Tgcom24

Il condizionale è d'obbligo: al momento i funzionari messicani non hanno mantenuto la promessa. Così attivisti e cittadini sono tornati a fare pressione con la campagna social per Benito.

Dalla scorsa primavera la giraffa vive in un parco pubblico a Juárez. Benito è stato trovato esposto a "condizioni meteo estreme", è sopravissuto con poco cibo e senza cure adeguate. In suo aiuto è arrivato un gruppo di animalisti che stanno facendo tutto il possibile per trovargli una nuova casa.

 


Negli ultimi giorni il Messico è stato attraversato da correnti d'aria provenienti dall'Artico che hanno causato un brusco calo delle temperature, accompagnate da neve e raffiche di vento fino a 80 km/h.

 

"In un clima simile ciglia e saliva di Benito si sono congelate" denunciano gli animalisti che, nelle scorse ore, hanno annunciato la svolta. Un giudice ne ha finalmente ordinato il trasferimento a Puebla, in un parco di conservazione della fauna selvatica. Lì riceverà un trattamento migliore e troverà una temperatura più consona. 

 

 

Gli abitanti di Juárez, che hanno formato un gruppo chiamato "Salvate Benito", stanno facendo pressione sui governi statale e federale affinché portino via l'animale, sollecitando misure cautelari per cercare di proteggerlo.

 

La storia di Benito

 Benito è arrivato a Ciudad Juarez, che è al confine con El Paso, in Texas, nel maggio 2023, quando aveva 3 anni, e da allora ha dovuto sopportare il sole cocente del deserto con solo una piccola zona d'ombra, come così il freddo invernale e i venti. 

 

"In questo momento sta soffrendo il clima invernale", denuncia Ana Félix, un'attivista per i diritti degli animali di Ciudad Juarez il cui gruppo "We Are Your Voice" ha guidato la lotta per trovare una casa migliore a Benito. "Questi venti a40 km/h sono ciò che sta realmente influenzando la salute e la vita della giraffa adesso", ha spiegato.

 

Lunedì il governo dello Stato settentrionale di Chihuahua ha confermato di aver raggiunto un accordo per trasferire Benito al parco Africam Safari, nello stato centrale di Puebla, perché "il benessere di Benito è la priorità". Africam gestisce un parco in stile safari in cui gli animali vagano in grandi recinti, mentre i visitatori osservano molte specie dalle loro auto.

 

Ana Félix ha sottolineato che la decisione era attesa da tempo ed è arrivata solo dopo che gli attivisti avevano montato campagne sui social media che mostravano Benito accovacciato con solo la testa sotto una piccola tettoia circolare per ripararsi dall'ombra la scorsa estate.

 

L'Ufficio del Procuratore Generale per la Protezione dell'Ambiente, conosciuto con le iniziali Profepa, ha scritto di aver preso possesso amministrativo della giraffa, che sarebbe rimasta dov'era fino a quando non fossero stati completati diversi giorni di documenti per il trasferimento. "Per fortuna Africam Safari ha accettato di prenderlo, e ora è solo questione che Profepa si affretti a rilasciare i documenti necessari per trasferire questa giraffa", ha detto Félix.

 

Il direttore dell'Africam Safari, Frank Carlos Camacho, ha spiegato in un video che la sua riserva "è pronta a riceverlo", ma ha osservato che spostare un animale delle dimensioni di una giraffa attraverso il Paese "è una cosa complicata". "Trasferirlo da Chihuahua a Puebla sarà una mossa lunga", ha aggiunto Camacho.

 

Félix ha aggiunto che le autorità sono finalmente intervenute "tardi, ma ancora in tempo". Nel Central Park di Ciudad Juarez, Benito aveva un piccolo capannone per l'inverno, ma per gli attivisti era crudele tenere la giraffa in un piccolo recinto da solo, con solo circa mezzo acro da passeggiare e pochi alberi da rosicchiare, in un clima a cui non è abituato.

 

Benito è stato donato da uno zoo con clima molto più temperato del Sinaloa, uno Stato messicano sulla costa settentrionale del Pacifico. La sua presenza è stata importante per aumentare la popolarità del parco tra i visitatori, soprattutto bambini. Le visite mensili sono infatti passate dalle circa 140.000 di alle 200.000 successive. L'arrivo della giraffa, dunque, è stato motivo di orgoglio per Ciudad Juarez, città dura e polverosa di fronte a El Paso, in Texas, nota soprattutto per le sue centinaia di fabbriche di assemblaggio di maquiladora e la sua violenza endemica tra bande. Il suo parco centrale ospita anche alcune altre specie animali come anatre e asini, ma Félix vuole che anche quelle siano ricollocate.

 

Benito non poteva stare con altre due giraffe allo zoo di Sinaloa perché erano una coppia e il maschio poteva diventare territoriale e attaccarlo. "Benito se ne va, ma continueremo a lottare per portare via tutti gli animali da quel posto - ha concluso Félix. - Quello non è un luogo adeguato per gli animali, è solo un semplice e normale parco pubblico."

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