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A piedi a Santiago di Compostela

Dal 22 marzo al 6 aprile 2014: sedici giorni di Cammino nel racconto del nostro lettore

Sono appena ritornato a casa dopo aver fatto per la seconda volta il Camino di Santiago de Compostela. Anche questa volta sono partito dalla Francia (Saint Jean Pied de Port ) e dopo oltre 800 km. sono arrivato, sempre camminando e percorrendo il Camino Francés, a Santiago. La prima volta che avevo fatto questo viaggio avevo letto un sacco di notizie al riguardo; ero entusiasta, emozionato e spaventato per quello che avrei trovato. Questa volta ero semplicemente terrorizzato: conoscevo il percorso ed ero sicuro che avrei incontrato neve, vento e freddo. Infatti, come prevedevo ho trovato la natura ostile ad aspettarmi, passo dopo passo. Ma è stato stupendo!

A piedi a Santiago di Compostela

La prima e maggiore emozione mi è arrivata man mano che procedevo; a distanza di due anni riconoscevo il percorso, i paesaggi ed i luoghi.- Riconoscevo i bar dove mi ero fermato a prendere qualcosa di caldo; riconoscevo gli “albergue” dove avevo dormito; ho ricordato di essere passato davanti ad alcuni cartelli stradali. Ho riconosciuto un angolo sperduto dove mi ero fermato a mangiare, seduto sulla ghiaia, un panino al formaggio. Tutto questo è stata una rivelazione inaspettata e non prevista; bellissima. Quando si cammina, magari con i piedi e le articolazioni doloranti, i chilometri passano lentamente, e si può osservare quanto ci sta attorno con una attenzione che normalmente non usiamo. Già di per se stesso il Camino di Santiago è e dà una emozione fortissima, ma questa .. è inspiegabile a parole; bisogna provarla per capirla. Il passo di Roncisvalle, l'Alto del Perdon, i Montes de Oca, la Cruz de Fer a Foncebadon, ed il mitico O Cebreiro hanno come il solito richiesto una buona dose di fatica. Al passo di Roncisvalle nevicava, ai Montes de Oca pure ed al Cebreiro pioveva così forte e di continuo che non sono neppure riuscito a fare fotografie (la mia macchina fotografica non è prevista per simili situazioni di bagnato ed avevo paura di rovinarla). Ma anche questa volta sono riuscito passare quasi indenne; dico quasi indenne perché le vesciche ai piedi e le unghie nere delle dita sono una autentica sofferenza.

Quando si parte da Saint Jean Pied de Port, dopo aver fatto apporre sulla propria Credenziale di pellegrino il timbro che testimonia la partenza, percorsi un centinaio di metri si passa sotto un arco: la Porta St Jacques. Facente parte del patrimonio mondiale dell'Umanità dell'Unesco dal 1998, è una delle porte della città medioevale fortificata e costituisce l'entrata storica dei pellegrini sulla strada verso Compostela. In passato, chi passava attraverso questa porta doveva pagare un pedaggio; ai giorni nostri questa usanza è caduta in disuso. Quando si passa sotto questo arco si inizia il viaggio, il cammino verso Santiago. Prima di iniziare si riempie la bottiglia di acqua alla fontana di pietra che porta scolpita una grande conchiglia (simbolo che ci indicherà la strada per tutto il Cammino) e si fa una visita alla chiesa di Notre-Dame che è proprio accanto alla porta. Nella chiesa di Notre-Dame tutti i giorni viene celebrata una S. Messa dedicata ai pellegrini; ci vanno tutti, credenti o non credenti. Ormai non abbiamo più scuse: l'acqua da bere c'è, la visita in chiesa è stata fatta, mettiamoci in cammino. Quando passi da quella porta, non puoi non avere una forte commozione; stai per intraprendere un viaggio con te stesso che non ha uguali. Durante il Camino si trovano altre porte medioevali di città fortificate, ma nessuna ti darà più quella sensazione. Fino a Santiago.

Santiago de Compostela è una grossa città, importante sede di Università e ricca di monumenti; è molto vasta e i suoi sobborghi non finiscono mai. Quando mancano ancora una decina di km. all'arrivo, si vedono in lontananza le due torri della Cattedrale di Santiago: finalmente. Poi la visione delle torri scompare perché le case e le varie costruzioni ne impediscono la vista; seguendo sempre l'ottima segnaletica raffigurante la conchiglia ti rendi conto che dai quartieri periferici stai entrando nel vivo della città; ma la Cattedrale ancora non la vedi. Si imbocca una stradina in lieve discesa che ad certo punto sbocca in una piazza dove all'improvviso ti trovi alla tua sinistra la porta laterale della Cattedrale… sei arrivato. No, non ancora: bisogna arrivare alla piazza Obradoiro e salire la scalinata per poter ammirare il " portico della Gloria ". Ancora qualche decina di metri in lieve discesa, ed ecco un arco. Non è porta di città; è solo un arco che permette il passaggio fino alla piazza Obradoiro, che è la piazza della Cattedrale. Un passaggio anonimo, senza particolari significati, senza opere artistiche, ma dopo averlo oltrepassato ti coglie una gioia immensa, incontenibile e (parlo per me e per molti altri) cominci a piangere senza ritegno, senza alcuna vergogna. E poi cominci a sorridere, e pensi ai tuoi cari che sono lontani, ma che ti sono stati vicini per tutto il percorso; e cerchi con i tuoi più teneri pensieri di renderli partecipi della tua soddisfazione per aver compiuto questo cammino di fede, di sofferenza, di pentimento e di gratitudine.

Buen Camino a tutti e Ultreya.