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Antonacci: "Sto già lavorarando al prossimo disco"

Il cantautore milanese, ospite negli studi di Radio Italia, si è raccontato in occasione della presentazione dellʼantologia "Biagio".

Biagio Antonacci a Radio Italia
agenzia

Accolto tra cori da stadio, Biagio Antonacci ha presentato la raccolta “Biagio” nell'auditorium di Radio Italia gremito. Il cantautore milanese, in radio con il nuovo singolo “Ci stai”, si è raccontato in onda a Paola “Funky” Gallo” circondato dai molti fan accorsi per l'occasione: “Se lo avessi immaginato, mi sarei messo una giacchetta invece del maglione, sembro un tranquillo impiegato, mi sono anche svegliato con il mal di schiena, dopo magari gradirei un massaggio…”, ha iniziato scherzando.

L'antologia comprende un libro di poesie. In una di queste c'è il verso “Anche solo una curiosità provoca il viaggio”: quale curiosità ti ha fatto capire che volevi fare l'artista? Da piccolo suonavo la batteria ma il mio sogno era cantare perché i cantanti hanno più appeal e sono al centro del palco. Il mio desiderio era comunicare quello che pensavo. Volevo andare oltre il cortile di Rozzano, scrivendo e raccontando. Ho cominciato da pensieri che regalavo ad amici e fidanzate: i miei amici mandavano pizzini d'amore alle ragazze e in base a ciò che ottenevano in cambio mi ricompensavano.

Antonacci: "Sto già lavorarando al prossimo disco"

Sei sempre dell'idea per cui tutto ciò che accade si cura con l'amore? Oggi si parla d'amore in modo così semplice e superficiale che l'amore ha perso importanza, dal punto di vista sociale, del lavoro e delle amicizie. Viviamo in un mondo dove non si conosce la verità. “Bisogna dire la verità, nessuno dice la verità, ho una gran voglia di vivere, desiderare, decidere…” (canta insieme al pubblico il suo brano del 1992 “Liberatemi” ndr).

Nella raccolta c'è “Aria di cambiamento” featuring Franco Battiato, che tra poco ascolteremo. Il Maestro ti ha “battiatizzato”? Sì, è stato un grande regalo da parte di un grande artista, come aveva fatto Paolo Conte con “Le veterane” che ho inserito in “L'amore comporta” nel 2014. Gli ho chiesto una canzone e Franco mi ha riposto: “Ma tu non hai bisogno di un mio brano”. Dopo un mese e mezzo mi ha mandato un suo provino cantato dal suo co-autore Juri Camisasca. All'inizio ho avuto un po' paura, temendo di non riuscire a interpretare il pezzo. L'ho arrangiato al meglio, l'ho inciso e alla fine l'ho trasformato in una “Biaggiata”. È diventata una delle canzoni più belle degli ultimi 20 anni.

Un ascoltatore chiede: cosa si può fare per riconquistare una donna? Regalare un CD, per esempio quello di Antonacci. Scherzi a parte, in realtà, è difficile: invece di rincorrerla, bisogna saperla aspettare. L'amore non è obbligatorio: quando uno pensa che sia finita, lasciagli prendere il suo tempo, lascialo riflettere. Occorre assimilare la separazione e capire se è la cosa giusta da fare. Meglio evitare di accanirsi: la violenza è da espulsione ma anche le pressioni con garbo sono da evitare.

Nel cofanetto c'è una bellissima dedica a tuo papà: “Sei stato presente, nitido sempre, quando l'assenza non è altro che un'immagine sfocata (un limite)”. È difficile fare il papà. È molto importante l'educazione ma la cosa che non deve mancare è il buon esempio: è un elemento fondamentale nella crescita di un figlio.

Da casa chiedono quale criterio hai usato per scegliere le tracce della raccolta. È complicato scegliere le canzoni più adatte per rappresentare un'intera carriera, anche perché ne ho incise più di 150 e ne ho già altrettante pronte. Io sono in studio per lavorare al prossimo disco! Comunque ho fatto così; ho caricato tutta la mia “libreria” di brani e mentre passeggiavo o correvo, le ascoltavo in cuffia e dicevo: questa sì, questa no, questa la prossima volta. La musica è soggettiva: non si può commentare o giudicare, proprio come l'arte.

Un'altra domanda dagli ascoltatori: quale profumo che oggi non senti più vorresti risentire? Mi piacerebbe un po' l'abbacchio… A parte gli scherzi, a Natale mi manca la gioia di sapere che Babbo Natale arriverà veramente. La vita è un teatro: se tu la prendi in giro la freghi, altrimenti ti prende in giro lei.

Oltre a “Liberatemi” con Giuliano Sangiorgi e i Negramaro, nell'antologia c'è “One Day” con Pino Daniele. È talmente intima che non l'ho mai voluta lanciare in radio. Mi resta il ricordo di una cena a Roma da Pino: mi ha chiesto di portare la chitarra anche se lui ne ha 500. Io e lui abbiamo cantato improvvisando tutto e un suo collaboratore scriveva ogni cosa. “One Day” è nata così in cinque minuti.

L'ultima domanda-bomba. Eros Ramazzotti e Laura Pausini hanno già detto sì: saranno ospiti a Sanremo. Tu hai partecipato alla serata in cui sono state scelte le otto Nuove Proposte. A febbraio sarai presente al Festival? Quest'anno no, non credo. Non so cosa succederà, chissà, potrebbe anche essere. Intanto Carlo Conti sta facendo un cast incredibile: io so tutto ma non posso dire niente, ci sono dei nomi in gara... Anche i giovani mi sono sembrati molto positivi e attivi. E poi tra due o tre anni sarò io a condurre il Festival!

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