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Brutto voto: come dirlo in famiglia

Ecco come comunicare in famiglia i propri insuccessi negli studi

LaPresse

Si avvicinano gli scrutini di metà anno scolastico e, con essi, il temibile momento in cui i nostri genitori si trovano ad avere fra le mani la nostra pagella, venendo a conoscenza dei nostri successi ma, soprattutto, anche dei nostri deludenti insuccessi. Come sopravvivere a questo momento?

La pagella scotta per tutti
 Se ne parla sul forum di Skuola.net, community di riferimento per gli studenti italiani. Una delle utenti chiede “Come faccio a dire a mia madre che ho preso un brutto voto?”, ed ecco che prontamente si scatena il dibattito. La questione “pagella che scotta” è infatti una costante nella vita di uno studente, indipendentemente che si vada bene o male a scuola. Infatti, molto spesso, anche coloro che hanno una buona media si trovano a dover fare i conti con i propri genitori che spingono affinché possano raggiungere sempre risultati migliori. Ed un po' di sana motivazione fa sempre bene.

L'importante è essere sinceri
“O lo dico o no le cose si vengono a scoprire, e se lo scopre da altri è molto peggio...”, ammette chiaramente una delle utenti del forum. Quindi il consiglio è quello di essere sinceri sempre, e dimostrarsi seri e maturi, ma soprattutto interessati e aperti verso un miglioramento della propria condizione. Non serve a nulla dare la colpa a terze persone, a cominciare dai propri insegnanti. Il primo passo per un miglioramento è quello di prendersi un momento, riflettere su quello che si è fatto e quello che si sarebbe potuto fare, prendere atto delle proprie mancanze ed insicurezze. Una volta analizzate le proprie debolezze bisogna farsi coraggio per correggere quelle mancanze e quei comportamenti scorretti che hanno determinato il nostro insuccesso: l'impegno sarà premiato e la sufficienza a tutte le materie sarà assicurata.

Cose che succedono
Prendere un brutto voto e non avere una pagella da mostrare con fierezza è una cosa che può succedere. Non è con un numero che si valutano le effettive capacità di una persona, quindi non vi fossilizzate su una cattiva valutazione e non demoralizzatevi. Come dice uno dei tutor di Skuola.net “tutti nella vita abbiamo preso almeno un brutto voto! Vedrai che capiranno, l'importante è che dimostri loro che hai tutte le intenzioni di recuperare e di studiare al meglio!”. Questa regola è valida per tutte le scuole, ma anche per gli studenti universitari che, molto spesso, si trovano a dover sottostare alla pressione delle famiglie, oltre che a quella degli esami. Sono proprio loro a dover essere coscienti che il fattore discriminante del successo è l'impegno.

Esame universitario andato male? No problem
Se qualche esame va male non c'è da preoccuparsi, sono cose che succedono praticamente a tutti, e i genitori devono capire che l'università è una sfida fatta di varie prove, dove un insuccesso non significa mai una sconfitta. Per cui, se studiate all'università e un esame va male, non abbattetevi, parlatene seriamente in famiglia. Non c'è nulla da vergognarsi, la vita è fatta così, di ostacoli e incidenti di percorso. Quello che fa la differenza è l'avere voglia di rialzarsi, e di riprendere in mano la propria vita, sempre.