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Perché la Costa cancellerebbe il 2012?

Vigili del Fuoco

Prima la tragedia della Concordia, colata a picco davanti al Giglio.

Poi l'incendio sull'Allegra, alla deriva per giorni senza corrente elettrica nel bel mezzo dell'oceano Indiano. E' un anno bisestile il 2012. I tipi della Costa, e della Carnival, società a cui fa capo il capitale della compagnia genovese, anche se non sono scaramantici ci avranno pensato.

Cosa rischia la Costa?
Partiamo dai numeri. La compagnia ha un giro d'affari annuo di tre miliardi di euro di fatturato che raddoppia con l'indotto. Difficilmente quest'anno potranno essere raggiunti questi risultati. I primi numeri ufficiali, legati anche alle previsioni del 2012, arriveranno la prossima settimana da Miami, sede dell'evento fieristico più importante al mondo per quanto riguarda le crociere, il "Seatrade", e dove non a caso hanno sede le prime due compagnie al mondo, la Carnival Corporation (a cui fa capo anche Costa) e la Royal Caribbean Cruise Line. La voglia di crociera saprà assorbire il doppio colpo di Concordia e Allegra?

Quanto incideranno sui conti i risarcimenti dovuti ai passeggeri?
Il tentativo della Costa di chiudere rapidamente la questione con i passeggeri della Concordia, siglando accordi individuali a partire da undicimila euro, ha trovato reazioni durissime, soprattutto in alcune associazioni di consumatori, a cominciare dal Codacons. Ciò che più spaventa il gruppo, però, è il coinvolgimento della proprietà americana, tenuto conto che alcuni passeggeri si sono rivolti, tramite studi professionali americani al tribunale di Miami, dove ha sede la Carnival Corporation che controlla Costa. Un esposto dell'avvocato Marc Bern, che rappresenta una quarantina di passeggeri, riguarda una "class action" da dieci milioni di dollari a testa. Ancor più dura la "group action" di un altro studio legale americano, che si è presentato a Genova proprio con il Codacons, che a fine gennaio ha presentato la sua iniziativa a tutela di sei passeggeri (quattro americani e due italiani) a cui se ne sono aggiunti più avanti altri 33. La richiesta presentata al tribunale di Miami è di 78 milioni di risarcimenti, più 450 milioni di danno punitivo. Ora la questione dei risarcimenti si sposta sulla Allegra. Al di là dei costi di rientro dei passeggeri, la compagnia sta già valutando come e quanto indennizzarli.

I dipendenti della Costa potrebbero perdere il posto?
Diciannovemila dipendenti, mille impegnati a terra, quasi tutti nella sede di Genova, gli altri diciottomila imbarcati per i mari del mondo. Niente, in Liguria, vale più di Costa: 2,9 miliardi di euro di fatturato, sede legale e uffici, navi fatte costruire ai cantieri di Sestri Ponente e riparare nel porto di Genova, scalo principale di imbarco e sbarco a Savona, un indotto allargato alle professioni e ai mestieri del mare che raddoppia il dato dei ricavi. È questa la partita in gioco, ma a spaventare di più è il futuro dei dipendenti. Se si decidesse di intervenire sul marchio o sulla sede, le ripercussioni sarebbero immediate.

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