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A "Popular" il maestro Girolamo De Simone

De Simone ricorda il musicista e compositore Luciano Cilio

A
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Il 21 maggio del 1983 poneva fine tragicamente alla sua breve ma intensa vita Luciano Cilio: compositore e musicista "di frontiera" che influenzò molti personaggi che con vari ruoli hanno operato ed operano nella musica.

Per ricordare questa figura seminale del panorama musicale italiano è nostro graditissimo ospite il compositore e musicologo Girolamo De Simone, creatore della factory "Kosequenz", che in questi anni non solo ha conservato e diffuso le composizioni di Cilio, ma ne ha trovate di inedite grazie ad un lavoro rigoroso, ma come vedremo tra poco ricco di soddisfazioni. Girolamo dei Simone è anche autore del volume "Luciano Cilio mi disse".

A lui abbbiamo chiesto cosa resta dell'opera di Luciano Cilio non solo dal punto di vista musicale, ma anche culturale. "Resta il preziosissimo disco del '77 "Dialoghi Del Presente", ripubblicato recentemente anche su vinile - dice il Maestro De Simone -, c'è poi tutto il materiale su partitura revisionato da me e da Eugenio Fels, con alcuni "quadri" trascritti dal medesimo album. Tra il 2004 ed il 2008 sono stati anche pubblicati materiali registrati su nastro, con il primo quadro già pubblicato nel disco della Emi, ma di durata superiore rispetto a quella che compare in "Dialoghi Del Presente". Nel materiale tornato "alla luce" negli anni c'è un trio di fiati particolarmente struggente, perchè vi si può cogliere la sofferenza che portò Luciano a chiudere tragicamente la sua esistenza. Cilio fu un geniale musicista autodidatta, che divenne centro e riferimento sia dell'erea "extra colta" che di quella "colta", collaborando con Armando Piazza ma anche nel Prog ad "Aria"opera prima di Alan Sorrenti ed altri dischi di musica "Popular", fino ad arrivare appunto a "Dialoghi Del Presente" che a più di 40 anni di distanza dalla sua uscita è sempre attuale.

In tempi recenti grazie al suo lavoro, sono emerse di lui cose molto interessanti.
Si, perché riversando da nastro dei materiali di Eugenio Fels, anche lui pianista e compositore attivissimo, che insegna al Conservatorio di Napoli e a sua volta collaboratore di Cilio, ho trovato 2 ore e 40 di prove e composizioni inedite di Luciano; ci sono anche dialoghi assolutamente inediti del compositore con i suoi musicisti, che sono rimasti anch'essi incisi sul nastro. Ho impiegato oltre cento ore di studio per estrapolare composizioni di Cilio, che verranno pubblicate sul Lp in sole 300 copie su etichetta "Konsequenz" entro fine anno e che ho intitolato "I nastri ritrovati". Recentemente al Teatro "Galleria Toledo" di Napoli ho presentato il contenuto della registrazione, con un ottimo riscontro da parte del pubblico composto anche da molti giovani, che sono parsi estremamente coinvolti dalla musica, questo, devo dire, con grande emozione da parte mia. I ragazzi durante l'ascolto della musica e della mia performance pianistica sono stati in un silenzio assoluto, catturati dalle composizioni di Luciano che ha avuto il grande merito di far riscoprire la "musica di frontiera", il suo essere autodidatta ed aver collaborato ha aperto un filone secondo il mio modesto parere, dando vita una musica che sa guardare sia al repertorio "colto" che a quello "popolare".

Dove nasceva il disagio di Luciano?
Essenzialmente dal fatto che ai tempi si lavorava con la musica scritta, mentre Cilio "dialogava" nel vero senso della parola con i musicisti, dicendo loro le note da suonare. Non escludo che altro materiale composto da Cilio emergerà con il tempo... L'apertura verso le nuove generazioni è importante, dal momento che i giovani possono non solo recepire, ma anche trasmettere al meglio la musica di Luciano.