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Riforma P.a., ok commissione Senato Dirigenti senza incarico licenziabili

Tra le novità la stretta sulle assenze nella Pubblica amministrazione e la scure sulle società partecipate

nitto palma madia
ansa

Arriva il primo sì alla riforma della Pubblica amministrazione. La commissione Affari costituzionali del Senato ha infatti concluso l'esame e approvato il testo, in gran parte rivisto, dopo sette mesi dall'avvio. Tra le novità la stretta sulle assenze nella P.a. e la scure sulle società partecipate. I dirigenti privi di incarico verranno inoltre collocati in disponibilità e passato un certo periodo decadranno dal ruolo unico.

Sì a ruolo unico dirigenza, piena mobilità - L'articolo dieci della delega P.a. prevede che la dirigenza sarà articolata in ruoli unificati, con piena mobilità. La riforma prevede anche l'eliminazione della distinzione in due fasce. Inoltre, viene stabilito, gli incarichi dirigenziali avranno una durata di tre anni, rinnovabili una sola volta senza ripassare per un bando e una selezione.

Niente più automatismi per carriere dirigenti - Un emendamento prevede poi il superamento degli automatismi nel percorso di carriera, che dipenderà dalla valutazione, ovvero dal merito. Viene ribadita la definizione di limiti assoluti per il trattamento economico complessivo.

Segretari comunali aboliti, ma fase ponte di 3 anni - Sarà mantenuta la funzione relativa al controllo di legalità, ma verrà superata la figura del segretario comunale e provinciale, che confluirà nel ruolo unico della dirigenza pubblica. Si prevede una fase ponte, per cui in sede di prima applicazione, per tre anni, le funzioni in questione verranno affidate ai dirigenti del ruolo unico provenienti dall'albo dei segretari comunali.

Madia: "Riforma per 60 milioni di cittadini" - "Non è una riforma di settore, ma è una riforma per il Paese, per 60 milioni di cittadini, volta a semplificare la loro vita", ha commentato il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia. Tra i temi affrontati nel ddl ce ne è uno che per il ministro segna "la vera rivoluzione" e coincide con "la cittadinanza digitale". Quanto al lavoro in commissione, Madia ha parlato di "una bella pagina di dialettica parlamentare".