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M5s, impugnate nuove regole sulle espulsioni: Grillo in tribunale

Un gruppo di iscritti al movimento ha nominato un legale per bloccare il codice appena approvato

Le modifiche allo statuto Cinque Stelle e il nuovo regolamento che, approvato in Rete a ottobre, stabilisce le espulsioni, finiscono ora "sotto processo".

Alcuni iscritti al Movimento, infatti, hanno deciso di impugnarli davanti ad un giudice, dal quale sarà chiamato Beppe Grillo in qualità di rappresentante legale dell'associazione M5s. Al Tribunale verrà anche chiesta la sospensione cautelare di statuto e regolamento.

Almeno due mesi di procedura giudiziaria - Giovedì verrà notificato l'atto di citazione a Beppe Grillo dopodiché l'atto sarà depositato in Tribunale che, in un paio di mesi, potrebbe anche decidere per la sospensione. L'obiettivo dei ricorrenti è annullare tutto il nuovo impianto regolamentare del M5s in quanto adottato violando le regole del codice civile per le modifiche statutarie e di "restituire all'assemblea la sua funzione sovrana".

Cosa contestano a Grillo - I ricorrenti contestano a Grillo di aver modificato Statuto e approvato il Regolamento con una votazione non assembleare, come espressamente previsto dalla legge, e senza aver raggiunto il quorum richiesto per le modifiche statutarie (75%). Inoltre sarebbe stata anche violata la norma che prevede che tutti gli iscritti vengano chiamati a votare: per Borrè, invece, "alcuni iscritti, pur non essendo espulsi, non sono stati convocati al voto ed hanno trovato il loro account per votare disabilitato mentre sono stati esclusi tutti gli iscritti dopo il 31/12/2015".

La norma in bianco messa al voto - Altro tasto su cui puntano i ricorrenti è la "norma in bianco" sul nuovo regolamento fatta votare sullo Statuto. Nel merito del regolamento, invece, i ricorrenti ritengono violate le norme costituzionali che prevedono la libera manifestazione del pensiero così come vengono contestate le modalità di scelta del Collegio dei probi viri e del Comitato d'appello.