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Legge elettorale, Renzi: "Avanti con FI"Ma la minoranza del partito si ribella

Al termine della riunione alla Camera, i componenti del partito contrari al patto del Nazareno invitano il premier Renzi a non usare la Direzione per ratificare accordi già presi

renzi direzione pd
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In direzione Pd Matteo Renzi si dice "oroglioso del modello dell'Italicum" e dice che si andrà avanti nell'accordo con Forza Italia. La minoranza del partito però non ci sta e ribadisce "netta contrarietà al modello elettorale proposto per quanto riguarda l'aspetto dei cento capilista bloccati non si può sottrarre ai cittadini la scelta dei parlamentari che la Consulta gli ha restituito".

Legge elettorale, Renzi: "Avanti con FI"Ma la minoranza del partito si ribella

La minoranza Pd auspica che non ci sia un voto in direzione questa sera, perché la direzione non può essere utilizzata come organo di ratifica del patto del Nazareno. E' la posizione emersa nell'incontro, secondo quanto riferisce più di un partecipante. La direzione andava semmai fatta, viene sottolineato, prima dell'incontro Renzi-Berlusconi.

Renzi: "Non ho bisogno nuovo mandato della direzione" - La risposta del presidente del Consiglio non si è fatta attendere. In direzione Pd ha detto di non credere "di aver bisogno di un mandato esplicito della direzione" sulle modifiche alla legge elettorale, "perché credo che la legge che sta emergendo garantisce a mio giudizio tutti gli obiettivi che ci eravamo dati". "Si è trattato di stringere - ha detto -: con Forza Italia siamo d'accordo che se in sede di voto non su tutto saremo d'accordo, andremo comunque avanti consapevoli che questa legge elettorale consente governabilità e rappresentanza".

Per quanto riguarda le priorità delle cose da fare, Renzi ha detto che "è evidente a tutti che nessuno considera la legge elettorale il principale problema con cui gli italiani vanno a dormire e con cui si svegliano. Ma è il pin del telefonino, la password del pc per dire che si fanno le cose sul serio".

"Io mi sono mosso sulla linea del mandato ricevuto e credo che sia stato fatto un passo avanti anche rispetto alle voci meno favorevoli - ha continuato il premier -. Non riconoscerlo è possibile, ma difficile. E credo che ora bisogna stringere e chiudere. Sono orgoglioso del modello dell'Italicum". Renzi ha anche assicurato che nonostante "l'accordo elettorale preveda il 40 per cento di donne, noi applicheremo il 50 per cento sia nei capilista sia nella doppia preferenza".

La direzione non vota road map - Su proposta del presidente del partito Matteo Orfini la direzione del Pd non vota la road map delle riforme indicata dal premier e leader Pd Matteo Renzi. Intanto più di un esponente ha espresse le proprie perplessità sull'accordo raggiunto tra Renzi e Berlusconi. "Qualche dubbio che l'accelerazione sulla legge elettorale possa servire per andare alle elezioni mi è venuto" ha detto Stefano Fassina. Per Francesco Boccia invece la legge elettorale così sarà con "cento nominati del Pd, cento nominati da FI, cento nominati da M5s e un po' di nominati da Ncd e gli altri partiti e qualcuno poi dovrebbe fare un rodeo con le preferenze".