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Firme false a Palermo, nuovi dettagli nell'indagine su alcuni M5s

Le Iene hanno raccolto testimonianze esclusive che metterebbero in luce nuove incongruenze sul caso già sfociato in unʼinchiesta con otto indagati

Spuntano nuovi dettagli nella vicenda delle presunte firme false raccolte da attivisti e candidati M5s in occasione delle elezioni comunali di Palermo del 2012.

A raccoglierli e rivelarli sono state le Iene che nella puntata di martedì 22 novembre hanno mostrato le testimonianze esclusive che metterebbero in luce nuove incongruenze sul caso già sfociato in un'inchiesta con otto indagati presso la Procura del capoluogo siciliano.

L'onorevole Loredana Lupo e il marito Riccardo Ricciardi, i due esponenti del M5S che secondo la ricostruzione delle Iene sarebbero coinvolti negli ultimi sviluppi, non sarebbero però tra gli indagati. Entrambi sono raggiunti dalle Iene, avevano negato qualsiasi coinvolgimento.

Cinque deputati nazionali (Claudia Mannino, Giulia Di Vita, On. Riccardo Nuti, Chiara Di Benedetto, la stessa Lupo) hanno anche querelato il programma di Italia1 per diffamazione nei loro confronti.

La Iena Filippo Roma ha deciso di verificare se i coniugi Lupo e Ricciardi avessero firmato i moduli a sostegno della lista all'epoca dei fatti, per poi appurare l'autenticità delle loro firme. L'inviato è venuto in possesso del foglio numero 208 dei moduli con le firme dei Cinque Stelle.

Dopo aver accertato che la firma numero 1 e la numero 9 corrispondevano, rispettivamente, a quelle della Lupo e di Ricciardi e averne verificato l'autenticità confrontandole con le firme sui loro curriculum vitae e sulle loro autocertificazioni pubblicate sul sito Sicilia Cinque Stelle, Filippo Roma si è chiesto: anche le altre firme su quello stesso modulo, tra quelle della Lupo e del marito, sono anch'esse autentiche?

Al riguardo, però, la Iena ha raccolto una testimonianza che fa emergere alcuni dubbi. Tra la firma dell'onorevole Lupo e la firma di suo marito ci sono le firme di Di Blasi Paolo e di due donne, tutti residenti nello stesso stabile dell'onorevole Lupo. Il primo, infatti, risulta essere il portiere del condominio in cui abita la deputata nazionale del M5S. Le due donne, invece, sono la moglie e la figlia dell'uomo.

"Quella firma no, non è la mia. Forse neanche quella di mia figlia è questa". A parlare è proprio il portinaio della deputata pentastellata. "Questa no... qui manca la S... chi me l'ha fatta?", afferma Di Blasi. "No, no, no - ripete - forse neanche quella di mia figlia è questa". E quella di sua moglie? "Non è sua dice, perché la 'p' non la fa così".