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Giustizia,niente accordo Cdl-Unione

Castelli: "Ora si va in aula e si vota"

Il presidente dei senatori della Lega, Roberto Castelli, ha annunciato al termine delle trattative tra governo e opposizione che "non si è trovato alcun accordo tra Cdl e Unione sul ddl di sospensione dell'ordinamento giudiziario".

E ha aggiunto: "Hanno vinto i falchi della magistratura che non lo vogliono. Apprezzo la volontà di mediazione del ministro Mastella, ma a questo punto si va in aula e si vota".

"E' ormai evidente che quest'Aula dovrà essere teatro di uno scontro finale". Il capogruppo della Lega alla Camera Roberto Castelli ha fatto capire così, con il suo intervento a Palazzo Madama che è definitivamente naufragata ogni ipotesi di trattativa con la maggioranza sul ddl Mastella. "Sulla volontà di mediazione del Guardasigilli - ha detto Castelli - hanno vinto i falchi della magistratura, che non vogliono arrivare ad alcun accordo". Castelli ha dato comunque atto al ministro della Giustizia di aver cercato una soluzione.

Saltato l'accordo tra maggioranza e opposizioni, il Senato è passato quindi all'esame del ddl presentato dal ministro della Giustizia, dopo che per un solo voto la maggioranza ha respinto il tentativo dell'opposizione di bloccare il ddl. L'Aula, infatti, ha rigettato la proposta di "non passaggio all'esame degli articoli" con 156 no e 155 sì.

Un'ulteriore conferma della chiusura delle trattative tra Unione e Cdl era arrivata dal presidente dei senatori dell'Ulivo Anna Finocchiaro: "Il ministro Mastella ha tentato un'interlocuzione per trovare una soluzione condivisa che non si è trovata". La Finocchiaro si è detta convinta che alcune riforme sono assolutamente indispensabili e in particolare ne ha bisogno il Csm per il quale "una soluzione non si può non trovare". "Andiamo - ha concluso la senatrice - alla sospensione della riforma Castelli, anche se nel merito non interrompiamo il confronto".

"La riforma della Giustizia si può e si deve fare", secondo il ministro delle Infrastrutture ed ex magistrato Antonio Di Pietro, il quale, commentando la frenata subita al Senato dal provvedimento, ne ha ribadito la necessità e l' urgenza, "per fare in modo che i processi abbiano uno scopo, quello di assicurare alla giustizia i colpevoli e dare il giusto spazio e il giusto risarcimento alle vittime del reato". "Come ministro - ha affermato Di Pietro - ribadisco che occorre attuare il programma del centrosinistra sulla giustizia e non quello del centrodestra. Non possiamo continuare ad insistere sulla realizzazione e l'esecuzione della riforma dell' Ordinamento giudiziario come previsto dalla riforma Castelli". Per Di Pietro è importante soprattutto dare giustizia in tempi certi: "Solo quando avremo realizzato questo avremo fatto una vera riforma della giustizia".