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Allarme carceri, Colle: si intervenga "Indulto e amnistia tra i rimedi"

"Cambiare la condizione delle prigioni è un imperativo giuridico, politico, morale. Si ponga fine a una situazione che ci rende corresponsabili delle violazioni contestateci dalla Corte di Strasburgo"

Ansa

Nel suo messaggio alle Camere sulle carceri, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sottolinea il "malfunzionamento cronico" delle strutture di pena nel nostro Paese ed esorta ad "affrontare l'emergenza in tempi stretti e con concretezza e determinazione". Inoltre, il Capo dello Stato auspica "pene alternative contro l'attuale sovraffollamento" ma precisa anche che "la via maestra è il rapido iter delle sentenze".

"Incapaci di garantire i diritti elementari" - "Ho dovuto mettere in evidenza come la decisione della Corte di Strasburgo rappresenta la mortificante conferma della perdurante incapacità del sistema italiano di garantire i diritti elementari e la sollecitazione pressante a imboccare una strada efficace", scrive il presidente della Repubblica nel suo testo, condannando una situazione, quella del sovraffollamento, che "incide in modo assai negativo sul reniserimento dei detenuti".

In tale scenario, Napolitano individua la necessità di "modificare le condizioni di vita dei carcerati. L'esecuzione della pena necessita del rispetto di alcune condizioni come la non lontananza dalla residenza dei familiari, la distinzione tra persone in attesa di giudizio e i condannati, il diritto alla salute e condizioni dignitose di detenzione che possono realizzarsi sole se si eliminerà il sovraffollamento".

I numeri del sovraffollamento - Il messaggio riporta poi i dati ufficiali sulla popolazione carceraria, sottolineando che nel 2013 c'erano 64.758 detenuti con una capienza che invece arrivava solo a 47.615 posti.

"Condizione umiliante per il Paese" - "L'Italia - continua il messaggio - viene a porsi in una condizione umiliante sul piano internazionale per violazione dei principi sul trattamento umano dei detenuti". Ed ecco quindi l'appello alle Camere: "Sottopongo all'attenzione del Parlamento l'inderogabile necessità di porre fine a uno stato di cose che ci rende corresponsabili delle violazioni contestate all'Italia dalla Corte di Strasburgo. Esse si configurano come un'inammissibile allontanamento dai principi e dall'ordinamento si cui si basa l'integrazione europea".

Diritti umani e lungaggini giudiziarie - L'inquilino del Quirinale torna poi a puntare il dito contro le lungaggini dei procedimenti giudiziari, facendo notare che alle violazioni dei diritti umani nelle carceri "si aggiungono quelle sulla durata non ragionevole dei processi". E richiama le istituzioni a un atteggiamento responsabile con queste parole: "La stringente necessità di cambiare la condizione delle carceri è un imperativo giuridico, politico e morale. Le istituzioni non devono scivolare nell'indifferenza convivendo con una realtà di degrado civile e sofferenza umana".

Pene alternative - Ecco dunque le proposte del Colle per intervenire. Innanzitutto, con le soluzioni alternative alla carcerazione piena per ridurre il sovraffollamento in cella, come la messa alla prova, i domiciliari, la riduzione dell'applicazione della custodia cautelare. Per gli stranieri, inoltre, la possibilità di scontare la pena nei loro paesi d'origine.

Rimedi straordinari - Napolitano dice poi che tra i rimedi straordinari ci possono essere l'amnistia e l'indulto. "La prima misura su cui intendo richiamare l'attenzione è l'indulto, che non incide sul reato e può applicarsi ad un ambito esteso". "Il combinato disposto di amnistia e indulto - continua il messaggio - potrebbe favorire una significativa riduzione della popolazione carceraria". Il testo chiarisce poi che "l'indulto inciderà sulla popolazione carceraria mentre l'amnistia può accelerare i tempi della giustizia e incidere anche sulla custodia cautelare".

Le eccezioni - "Fermo restando l'esclusione dall'amnistia dei reati di particolare allarme sociale come la violenza contro donne - riprende il testo -, non ritengo che il Capo dello Stato debba indicare le singole fattispecie da escludere: la perimetrazione dell'amnistia rientra nelle competenze esclusive Parlamento".

Tra i rimedi, Napolitano insiste su una "decisiva depenalizzazione", anche se, tornando al problema giustizia, il presidente della Repubblica sottolinea che "il governo e il Parlamento devono fare riforme strutturali al fine di evitare che si rinnovi il fenomeno del sovraffollamento" e questo si traduce "con il mettere mano a un opera i cui tempi sono maturi, e cioè il rinnovamento dell'amministrazione della giustizia".

"Confido - conclude Napolitano - che vorrete intendere le ragioni del mio messaggio formale. Si tratta di questioni e ragioni che attengono a quei livelli di civiltà e dignità che il nostro Paese non può lasciar compromettere da ingiustificabili distorsioni e omissioni della politica carceraria e della politica per la giustizia".

Solo il M5S non applaude il messaggio - Dopo la lettura del testo di Napolitano, soltanto i deputati di M5S non hanno applaudito. I deputati di tutti gli altri gruppi, invece, hanno battuto a lungo le mani.