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Riforma elettorale, il Senato accelera l'iter

Volata a Palazzo Madama prima delle ferie: incardinata la procedura per la modifica del Porcellum. Calderoli e Finocchiaro dʼaccordo: "Eʼ un fatto importante, i lavori riprendano da qui"

LaPresse

Non si può andare alle urne con una legge elettorale che rischia di essere dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale. Questo il monito che da giorni ripete ai partiti il ministro delle riforme Gaetano Quagliariello: "Se non si corregge, il voto sarà impossibile prima del 3 dicembre". Una data troppo lontana, vista la precarietà degli equilibri. Ecco perché dal Senato è partito "a sorpresa" l'iter per la modifica del Percellum.

Ed è proprio il suo ideatore, Roberto Calderoli, a spingere per un'accelerazione a partire da Palazzo Madama. "La Camera figlia del 'Porcello' - spiega - non può essere quella che inizia la riforma elettorale. Il Senato è più equilibrato". Ecco perché ha chiesto (e ottenuto)al presidente della Commissione Affari Costituzionali,Anna Finocchiaro, di avviare la discussione generale. Dunque, ieri in Senato si è di fatto incardinata la procedura per modificare la legge elettorale e adottare la cosiddetta "clausola di salvaguardia". L'Aula ha infatti votato all'unanimità l'urgenza.

"E' un fatto importante - commenta la Finocchiaro - che dovrà avere un seguito alla ripresa dei lavori". In questo modo, subito dopo la pausa estiva(il Parlamento chiude il 10 agosto e riapre il 10 settembre), c'è già materia a cui lavorare. In questo modo si eviterebbe il rischio ventilato da Quagliariello: se infatti la legge Calderoli venisse giudicata incostituzionale, toccherà sempre alle Camere porvi rimedio. E tra tempi tecnici di approvazione definitiva e quant'altro, si andrebbe a finire nella primavera del 2014. Troppo lontano. Meglio, dunque porvi mano subito, a partire da settembre. In questo modo i viaggerebbe su un doppio binario, lo stesso, per intenderci, delineato nel summit di maggio del governo Letta nell'abbazia di Spineto: via subito con la legge elettorale, e in parallelo lavorare alle altre riforme istituzionali.