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Shoah, Berlusconi cita Mussolini: bufera

Silvio Berlusconi: "Leggi razziali peggior colpa di Mussolini che, per altri versi, ha fatto bene". Le sue parole scatenano una bufera. Poi, precisa: "Fascismo fu una dittatura, su mie parole speculazioni della sinistra". Bersani: "Parole indecenti, una manovretta elettorale"

Tgcom24

Bufera su Silvio Berlusconi per le parole di apprezzamento nei confronti di Benito Mussolini durante la cerimonia della Giornata della Memoria a Milano. Il leader del Pdl ha detto che Mussolini, tranne le indifendibili leggi razziali, ha fatto qualcosa di buono. "Siamo indignati" ha detto la comunità ebraica. E dopo la polemica Berlusconi ha fatto una marcia indietro: "Io sono il più grande amico di Israele". Bersani: "Parole indecenti, una manovretta elettorale"

In serata è giunta la precisazione del Cavaliere: nessun dubbio che "il fascismo fu una dittatura". Una rettifica che aiuta ma non basta visto che la polemica su Mussolini che non era come Hitler e sulle cose buone fatte dal fascismo, ha condizionato per intero la giornata. A scatenare l'indignazione storico-politica è stata anche la scelta di parlare di questo argomento in una giornata simbolo: il giorno della memoria e l'inaugurazione a Milano del Museo della Shoah.

La frase che ha scatenato la polemica. "Per tanti versi Mussolini aveva fatto bene ma il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa". L'Italia "non ha le stesse responsabilità della Germania" ma "ci fu una connivenza che all'inizio non fu completamente consapevole". Queste le parole che hanno tenuto banco tra i leader politici nazionali e internazionali.

Immediata la replica del Presidente della Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna che definisce le parole di Berlusconi "non solo superficiali e inopportune, ma, là dove lasciano intendere che l'Italia abbia deciso di perseguitare e sterminare i propri ebrei per compiacere un alleato potente, destituite di senso morale e di fondamento storico". "Le persecuzioni e le leggi razziste antiebraiche italiane, come è noto, hanno avuto origine ben prima della guerra e furono attuate in tutta autonomia sotto la piena responsabilità dal regime fascista, in seguito alleato e complice volenteroso e consapevole della Germania nazista fino a condurre l'Italia alla catastrofe".

Il fuoco di fila degli avversari politici. Pierferdinando Casini tramite Twitter bolla le parole del leader Pdl come "sciocchezze". Per Nichi Vendola Berlusconi è "un falsario che dovrebbe solo tacere visto che l'Italia non puo' dedicare loro una giornata di commemorazione". Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani sottolinea che in una "giornata di comune riflessione" il Cavaliere ha fatto "una manovretta elettorale" per raccogliere i voti di "una destra fascistoide con delle parole indecenti". Per Oliviero Diliberto (Pdci) quelle parole sono la "prova della sua contiguità con l'estrema destra" mentre per Antonio Ingroia "Il Cavalieri è la vergogna d'Italia visto quale è il suo modello politico".

A difendere Berlusconi arrivano Adriana Poli Bortone la quale dice che "una vera politica sociale vide la luce con il fascismo" e Angelino Alfano secondo il quale si tratta di "strumentali polemiche portate avanti, quasi con ritmo ossessivo, dalla sinistra si macchiano di qualcosa di più disonorevole poiché utilizzano la memoria per bassi scopi".

La giornata si chiude con la correzione di Berlusconi che chiude la questione. "Non ci può essere alcun equivoco sulla dittatura fascista, lo ribadisco, anche se pensavo che questo dato fosse chiaro per tutta la mia storia politica passata e presente". "Io poi - aggiunge - rivendico di essere amico storico di Israele".