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Caso Fiorito, per la Regione Lazio è il d-day
Oggi Renata Polverini potrebbe dimettersi

Tutto sta nelle mani della governatrice: sul tavolo tagli alle spese e un repulisti totale

Ap/Lapresse

Il d-day è arrivato. Oggi pomeriggio la Regione Lazio capirà se c'è ancora una giunta o se è davvero arrivato il momento di tornare alle urne. Tutto sta nelle mani della governatrice Renata Polverini: sarà lei a decidere se dimettersi dopo lo scandalo dell'ex capogruppo del Pdl Franco Fiorito, o se restare. Questione di ore, poi i giochi saranno fatti: è c'è già chi è pronto a scommettere sul giorno dopo.

Uno su tutti Francesco Storace, storico alleato della governatrice, che in tarda serata spiazza tutti: ''Credo che la partita in Regione sia finita''. Lapidario, ma inequivocabile. La parola d'ordine della giornata ormai è 'dimissioni'. La stessa tirata in ballo, senza se e senza ma, dalla presidente Renata Polverini che sul tavolo ha posto questioni ben precise: tagli a stipendi, commissioni e fondi vari che ruotano intorno alla macchina regionale.Per cui, via gli emolumenti per i vertici delle Commissioni, che andranno dimezzate; via almeno 3.000 euro dagli stipendi dei consiglieri, ma soprattutto basta con i fondi nella disponibilità dei gruppi senza controllo.

E non solo. La governatrice vuole all'interno del Pdl un repulisti totale, a partire proprio da Franco Battistoni: il nuovo capogruppo piddiellino che è stato bellamente infangato dal suo predecessore Fiorito,con la pubblicazione di fatture e rimborsi 'allegri'. Difficilmente però, almeno dalle voci della Pisana, la presidente otterrà la testa di Battistoni, a cui hanno rinnovato la fiducia la maggioranza dei consiglieri Pdl.

Insomma, il nodo è bello intricato e come se non bastasse, pesa pure il monito del segretario nazionale del partito che ad Atreju è tornato sull'affaire Fiorito. Ieri il segretario Pdl lo ha scaricato. "Fiorito è fuori -ha detto Angelino Alfano - Non abbiamo nulla a che fare con rubagalline che disonoronano la nostra immagine". "Ora chiediamo con forza alla Polverini di cancellare le norme che hanno consentito tutto questo - ha aggiunto il segretario del Pdl - una regola per cui si danno i soldi a un consigliere regionale e lui può fare ciò che vuole. Noi faremo piazza pulita dove sarà necessario".

Dunque questa è la linea: tagliare il marcio, costi quel che costi. Anche la testa della stessa Polverini che oggi mostrerà, più o meno simbolicamente, la sua lettera di dimissioni.