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Renzi: "Gli 80 euro? Solo un antipasto" Poi l'attacco a Grillo: "E' uno sciacallo"

Il premier ottimista sulle riforme: "Votiamo dopo le europee per evitare lo scontro, ma le portiamo a casa, anche se è una scelta che politicamente e personalmente un poʼ mi costa"

renzi, direzione pd
tgcom24

Per Matteo Renzi, il bonus da 80 euro rappresenta solo un antipasto di quello che il governo si ripromette di fare. "La domanda è: facciamo una campagna sugli 80 euro? No, sono un antipasto, l'inizio del cambiamento, è il tentativo di cominciare a restituire al ceto medio ciò che gli spetta di diritto, non sono il baluardo della nostra campagna elettorale ma la cifra della nostra azione", ha spiegato il premier parlando alla direzione del Pd.

La campagna elettorale, ha detto Renzi, "sta diventando un derby tra la rabbia e la speranza, su chi scommette sul fallimento dell'Italia e chi pensa di potercela fare. Prima c'erano falchi e colombe, ora i gufi e gli sciaccalli". Per questo, "per evitare lo scontro", il voto sulla riforma costituzionale è stato spostato a dopo le europee, ma quella riforma "la portiamo a casa". "Abbiamo accettato l'invito che discussione assembleare al Senato si possa fare dopo il 25/5, ma è un atto che personalmente e anche politicamente un po' mi costa".

"Noi ridiamo speranza all'Italia, Grillo è uno sciacallo" - Parole dure contro il leader del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, definito da Renzi uno "sciacallo". "Noi - ha detto il segretario del Pd - dobbiamo essere quelli che vogliamo dare speranza all'Italia mentre in giro, qualsiasi cosa accada, c'è chi si butta con istinto felino per dire non c'è più nulla da credere, lo Stato non c'è più. A Piombino Grillo è andato a fare lo sciacallo ma non si mettono i lavoratori contro i sindacati in una fabbrica in crisi".

"E' noto che io non sono tenero con i sindacati, ma l'ultimo luogo in cui andare a fare lo sciacallo è dove un'azienda come la Lucchini chiude. Noi abbiamo proposto una soluzione. Questa è la differenza tra chi scommette contro e chi scommette a favore dell'Italia".

"Le Europee non sono un sondaggio sul governo" - Tornando al voto per le Europee, Renzi ha annunciato che chiuderà "la campagna elettorale tra Bari e Firenze e in tutte e due le città metropolitane andiamo in piazza". "Chiedo a tutti - ha sottolineato - uno sforzo perché il 17-18 maggio ci sia una straordinaria mobilitazione del Pd con 10mila banchetti nei comuni". Poi la precisazione: "Dobbiamo chiedere un voto non perché il governo abbia un consenso leggermente migliore: non è un sondaggio sui ministri, ma è il tentativo per dire che per cambiare l'Europa dobbiamo stare concretamente in campo noi".

Immigrazione, "l'Europa guardi al Mediterraneo" - Renzi ha parlato anche di immigrazione. "Noi facciamo la nostra parte, difendiamo Mare nostrum" che "ha permesso di non contare i morti in fondo al mare" e di "arrestare 207 scafisti", ha sottolineato. "Ma diciamo anche che il Mare nostrum non può essere 'nostrum' e basta e se l'Europa ha un cuore deve capire che nel Mediterraneo si gioca la sfida della dignità".

"L'Italia deve cambiare in tempi certi" - Nel pomeriggio, intervenendo al seminario sulle riforme del Pd, Renzi ha ribadito che "l'Italia può e deve cambiare in tempi certi". Sin dalle primarie, ha aggiunto il premier, abbia proposto una "discussione con i cittadini su questi temi, molti pensano sia impossibile, per me non è vero". "Serve il coraggio di dire con franchezza che il modello istituzionale e in parte costituzionale dell'Italia è un modello che ha bisogno di cambiamento, modifiche e ripensamenti. Sostenerlo non è né autoritarismo né esercizio violento della cosa pubblica".