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Caso De Girolamo, interviene Alfano"Il Pd non scarichi nodi sul Paese"

Il vicepremier invita Letta e Renzi a fare "ciò che pare a loro" purché le vicende interne al partito non danneggino lʼItalia. E sul voto anticipato spiega: "No se il governo si dimostra utile, altrimenti è meglio andare alle urne"

angelino alfano
ansa

Il premier, Enrico Letta, e il segretario del Pd, Matteo Renzi, possono fare "quello che pare a loro" nella vicenda De Girolamo "purché non scarichino le questioni interne al partito sull'Italia". A dirlo è il vicepremier e leader di Ncd, Angelino Alfano, che sul voto anticipato spiega di pensare che non ci sarà, ma "a condizione che il governo dimostri di essere utile all'Italia. Se invece ci sarà blocco, paralisi, stallo, sarà bene andare a votare".

Ancora sul caso De Girolamo, Alfano sottolinea di non poter "entrare in vicende giudiziarie ma non vorrei che tutto fosse una cortina fumogena per coprire responsabilità non di Nunzia De Girolamo ma di altri", e conferma ancora una volta la propria "fiducia al ministro".

Prima della fine di gennaio, prosegue Alfano parlando con Fabio Fazio a "Che tempo che fa", deve essere firmato il contratto di governo, e "noi difenderemo con forza le nostre proposte a partire da tre temi: famiglia, lavoro, impresa". Il leader del Nuovo centrodestra cita ad esempio la richiesta di "detrazioni per le famiglie che hanno più figli" e la destinazione di "ogni euro" risparmiato sulla spesa pubblica "alla diminuzione delle tasse". E inoltre un nuovo "sistema di regole sul mercato del lavoro".

Alfano ribadisce anche la necessità di almeno "tre anni senza burocrazia". E in merito al Job Act proposto da Matteo Renzi, taglia corto: "In inglese si possono dire anche cose che si dicevano in italiano 20 anni fa...".

Alfano parla quindi del caso Piemonte, spiegando che la decisione del Tar di annullare le elezioni "non è un giudizio definitivo. Ancora si deve pronunciare il Consiglio di Stato. Per arrivare a questa decisione ci sono voluti quattro anni, e questo testimonia che il sistema giustizia non funziona". Ad ogni modo, gli atti varati finora "restano legittimi, ci mancherebbe".