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Renzi, Merkel e lʼinevitabile love story tra Italia e Germania

Nella conferenza stampa tra i due premier traspariva la breccia che Firenze (e il fiorentino?) ha prodotto nel cuore della Cancelliera

matteo renzi, angela merkel
ansa

Non c'è niente da fare: Italia e Germania sono destinate ad avere una liaison. Ci sono alti e bassi come in tutte le storie d'amore ma alla fine i tedeschi amano il Belpaese e gli italiani ammirano profondamente le terre teutoniche, più di qualsiasi altro paese europeo. La dimostrazione più lampante, dopo mesi di accuse e sospetti reciproci è stata la conferenza stampa di Angela Merkel e Matteo Renzi a Firenze.

La Cancelliera, solitamente dipinta come una fredda e austera signora della ex Ddr, era visibilmente conquistata dalle bellezze del capoluogo toscano, simbolo della bellezza italiana. Il nostro premier gonfiava il petto orgoglioso, come un giovane latin lover conscio di aver conquistato la sua "preda" del Nord.

La verità è che, a di là di battute e luoghi comuni su italiani e tedeschi, Roma e Berlino sanno perfettamente di non poter fare a meno l'una dell'altra per il futuro dell'Europa. I rapporti commerciali tra i due Paesi sono ben più importanti delle competizioni sui mercati internazionali. Certamente la mentalità tedesca, intrisa di luteranesimo, è estremamente sospettosa nei riguardi dei debiti e di qui i timori che l'ondata di soldi immessi sui mercati da Draghi e l'attitudine alla "dolce vita" mediterranea possano rallentare le riforme.

Ma l'endorsement di Angela Merkel verso le riforme italiane, “sono assolutamente sicura che funzioneranno”, suona alle orecchie del presidente del Consiglio italiano come qualcosa di più di un appoggio politico. Vuol dire: “Bentornata Italia”. Bentornata nell'Europa che conta. Ora cerchiamo però di fare quello che abbiamo promesso. Altrimenti saranno guai: non c'è niente di peggio di una innamorata delusa.