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India, Uber manda una mail alla ragazza stuprata: "Siamo tornati"

Nel messaggio ai clienti, la società californiana annuncia il ritorno "per trasportarvi di nuovo". Replica di New Delhi: "Illegale"

uber taxi germania,
-afp

Uber non si arrende e annuncia il suo ritorno in India "per servirvi e per trasportarvi di nuovo". La mail che la società californiana ha inviato a tutti i clienti indiani, fra cui la 26enne stuprata da un tassista Uber, il cui caso aveva indotto le autorità locali a mettere al bando tutti i taxi via smartphone in attesa di varare un nuovo regolamento, sta suscitando nuove polemiche nel sub continente asiatico. "Siamo molto arrabbiati e sorpresi", commenta l'avvocato della 26enne, Douglas Wigdor.

A un mese e mezzo dalla sospensione del servizio, la società americana ha chiesto una licenza come radio taxi, che permetterebbe di aggirare il divieto di operare emesso l'8 dicembre dal governo indiano nei confronti dei taxi via smartphone. La richiesta e' stata inoltrata con il nome di una filiale indiana di Uber chiamata Resource Experts India Private Limited che offre anche un 25% di sconto.

Douglas Wigdor, l'avvocato americano della ragazza indiana stuprata da un tassista Uber, sta preparando una causa legale contro la società californiana, commenta duramente l'iniziativa di Uber: "Siamo molto arrabbiati e anche sorpresi per l'audacia di Uber e per il fatto di non essere stati consultati sulle nuove misure di sicurezza che la società intende prendere per tutelare le donne sole".

La replica delle autorità di New Delhi non si è fatta attendere. Un portavoce del governo ha dichiarato all'agenzia di stampa Pti che "la ripresa del servizio di Uber è completamente illegale" senza una licenza del Dipartimento dei Trasporti e che "sequestreranno i taxi che vedranno circolare".