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Cambogia, treni di bambù

Una rete ferroviaria alternativa

In Italia ci lamentiamo delle ferrovie, ma c'è sicuramente chi sta peggio di noi. La magra consolazione arriva dalla Cambogia dove, per viaggiare, i treni bisogna addirittura costruirseli. Nella regione di Battambang, importante città nel nord ovest del Paese, la frequenza dei treni passeggeri è di uno alla settimana. E quando passano, i convogli percorrono distanze irrisorie facilmente percorribili anche a piedi.

Per far fronte al problema i cambogiani optano per la soluzione fai-da-te: hanno costruito dei piccoli vagoni, utilizzando canne di bambù e altro materiale di recupero, e messo in piedi la loro rete ferroviaria personale. I "noris", come gli abitanti chiamano questi ingegnosi treni, altro non sono che una tavola di bambù che poggia su quattro ruote, alimentate da un piccolo generatore. L'unico accenno di comfort è un materasso di erba secca, già considerato un lusso. Si viaggia seduti a pochi centimetri dalle binari a una velocità che può raggiungere i 40 km orari. Questa rete di trasporto sopravvive da decenni accanto alle ferrovie ufficiali, e nonostante le rotaie siano spesso rotte o deformate i conducenti sostengono che il loro artigianale mezzo di trasporto sia assolutamente sicuro. L'unico inconveniente, vista la presenza di un solo binario, è che, quando due treni s'incontrano, quello meno carico deve lasciar passare l'altro scendendo dalle rotaie.

Il direttore delle Ferrovie Cambogiane, Sokhom Pheakavanmony, promette concreti investimenti "per completare il ripristino della rete ferroviaria entro il 2010". Aspettando risultati concreti, i cambogiani continuano a viaggiare sui loro artigianali ma efficentissimi treni di bambù.