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Nonno di Bush rubò teschio Geronimo

Gli apache: trafugò resti del guerriero

Gli Apache sono certi: il nonno del presidente Bush, il senatore Prescott Bush, rubò il teschio del mitico guerriero pellerossa Geronimo e lo consegnò alla società segreta "Skull and Bones" dell'Università di Yale, nel Connecticut.

Secondo una lettera del 1918 scoperta da un ricercatore, il giovane Prescott trafugò i resti insieme ad alcuni commilitoni mentre prestava servizio a Fort Sill. Scossi i pellerossa.

Pubblicata dalla rivista universitaria Yale Alumni Magazine, la missiva che ha riaperto il giallo è firmata da Winter Mead, uno dei membri della società segreta, ed è indirizzata a Trubee Davison, un altro membro della "Skull and Bones". Nella lettera non viene esplicitamente citato il nome di Prescott, ma pare evidente che il nonno di Bush ha partecipato alla missione dell'ateneo che nel corso della Prima Guerra Mondiale organizzò il furto del cranio di Geronimo. "Il teschio di Geronimo il terribile, esumato dalla sua tomba di Fort Sill, è ora al sicuro presso di noi", si legge nel testo.

Alla "società segreta" di Yale, fondata dal miliardario WIlliam Russel nel 1832 per raccogliere i figli dei potenti e dei ricchi, appartengono alcuni fra i politici più famosi degli Stati Uniti, fra cui George Bush sr, George Bush Jr e John Kerry. Per i pellerossa, il furto dei resti del guerriero è ancora una ferita aperta e la notizia ha subito suscitato rabbia e sdegno.

In passato gli Apache hanno tentato più volte di ricostruire la dissacrazione e di recuperare le reliquie del guerriero, ma qualcosa è sempre andato storto nelle trattative. "Nel 1986 io e altri capi tribù rivendicammo il teschio di Geronimo - racconta Raligh Thompson degli Apache di San Carlos, in Arizona - All'ultimo incontro i rappresentanti della società segreta ce ne offrirono uno, a patto che ci impegnassimo a tenere tutto nascosto. Rifiutammo perché il cranio ci sembrava troppo piccolo, ma è un fatto che la Skull and Bones non negò le sue colpe".

Nel frattempo, la lettera del 1918 ha riacceso il dibattito degli storici, impegnati a ricostruire la veridicità dei fatti. Per il direttore del museo di Fort Sill, Towana Spivey, Prescott Bush e i suoi compagni non sarebbero i responsabili del furto, perché la tomba di Geronimo rimase anonima e coperta dalle sterpaglie fino al 1920. Tesi confutata dagli Apache secondo cui la posizione dei resti del guerriero era invece nota a tutti.

Il tradizionale e impenetrabile silenzio della Skull and Bones non aiuta certamente a far luce sulla vicenda, anzi rende il mistero ancora più interessante. La società segreta fondata da Russell ha obiettivi oscuri ed è stata spesso accusata di voler impadronirsi dei resti di alcuni ex-presidenti americani, come Martin Von Buren, e di rivoluzionari stranieri, come Pancho Villa e Che Guevara. Uno dei giallo più appassionanti degli Usa si fa sempre più fitto.