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India, ok a perquisizione "Lexie"
New Delhi: "No risvolti politici"

Inquirenti pronti a indagini più approfondite per trovare le armi sulla petroliera

Reuters

Il tribunale indiano di Kollam, competente per il caso che coinvolge i due marò, ha emesso un ordine di perquisizione della petroliera italiana ferma nella rada di Kochi.

Lo riferisce una fonte legale che segue il caso. La polizia intende sequestrare le armi e le munizioni usate dal team anti pirateria italiano per condurre indagini più approfondite. I due militari italiani sono accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati.

Il commissario della polizia di Kochi, è scritto sul Times of India, ha riferito che l'inchiesta è stata rilevata dalla polizia di Kollam. "Fino al 23 febbraio, il team inquirente sarà libero di portare i due militari italiani nei luoghi ritenuti utili all'indagine. Il mandato di perquisizione chiesto al tribunale di Kollam consentirà invece di setacciare la nave", ha affermato il poliziotto che è convinto del fatto che "l'arma usata per sparare è stata messa in un luogo chiuso a chiave dalle autorità italiane. La perquisizione aiuterà i magistrati a salire a bordo con i due accusati e anche a prendere possesso delle armi".

Ministro indiano: "Vicenda non ha risvolti politici"
- L'India sta affrontando la questione della morte di due pescatori indiani in un incidente in cui sono coinvolti cittadini italiani "sotto un profilo specificamente legale" e "sarebbe sbagliato vederci risvolti di natura politica". Lo ha dichiarato oggi a New Delhi il portavoce del ministero degli Esteri indiano, Syed Akbaruddin. Italia e India "hanno molti progetti comuni - ha aggiunto il portavoce - nell'ambito di relazioni in molti campi" e "questo incidente è 'sui generis' e per noi senza precedenti".

"Il nostro obiettivo - ha quindi assicurato - è verificare cosa è successo e chi è responsabile, per questo chiediamo che la nostra giustizia possa fare il suo corso". Alle obiezioni sollevate sulla legittimità di intervenire in una situazione avvenuta in mare in una zona dove non c'è giurisdizione indiana, Akbaruddin ha risposto che la magistratura è stata obbligata a muoversi "sulla base di quanto stabilisce la Sezione 4 del Codice penale indiano (Ipc)" (sezione riguardante l'estensione della extraterritorialità). Infine il portavoce ha ricordato che è in programma, "anche se non ancora confermata", una "visita il 28 febbraio del ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi".

Terzi: "Caso non di giurisdizione indiana"
"La nave italiana era sicuramente in acque internazionali e il sostenere che esiste una giurisdizione indiana e non italiana su questo secondo me è un grosso errore". A dirlo, il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, che sulla questione dei marò fermati in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori ha aggiunto: "Mi auguro che si apra veramente una collaborazione con l'autorità indiana che consenta una rapida soluzione di questo caso".

Atene: "Nessun attacco a nave Greca"
Atene ribadisce che non c'è stato alcun attacco di pirati al largo delle coste indiane il 15 febbraio al cargo greco Olympic Flair. Lo stesso giorno ci sarebbe stato il presunto tentativo di abbordaggio alla petroliera italiana Enrica Lexie. "Non risulta che niente del genere sia accaduto a nessuna nave greca in navigazione al largo dell'India nei giorni indicati", ribadisce il ministero della Marina Mercantile ellenica.