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Le retribuzioni dei professionisti della filiera alimentare

Secondo JobPricing, la retribuzione media nel comparto agricolo e nella ristorazione è di poco superiore ai 22 mila euro

alimentazione, cibo, uva
agenzia

L'Expo Milano 2015, l'Esposizione universale che inizierà il 1° maggio per poi concludersi il 31 ottobre, sarà interamente dedicata ad un unico tema: l'alimentazione.

Si tratta di un'occasione importante per il comparto agroalimentare del nostro Paese, che rappresenta la seconda industria manifatturiera in Italia, dietro soltanto a quella metalmeccanica.

Nel corso del 2013, stando ai dati raccolti dall'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), il valore dei prodotti agroalimentari – stimato ai prezzi d'acquisto sul mercato finale – è stato pari a 162 miliardi di euro, che raggiungono addirittura i 208 miliardi se si considera anche quanto generato dai servizi di ristorazione (il cosiddetto consumo extra-domestico).


Circa il 13,4% del Prodotto interno lordo italiano è riconducibile così alla filiera alimentare (agricoltura e allevamento, servizi di ristorazione, commercio e grande distribuzione, servizi di ristorazione) che impiega migliaia di lavoratori (oltre 2 milioni e 400 mila persone, secondo i dati Istat aggiornati al 31 dicembre del 2011). Ognuno dei quali, naturalmente, percepisce a seconda dell'impiego svolto una diversa retribuzione annuale lorda (Ral).


Secondo uno studio condotto da JobPricing, la retribuzione media lorda nel comparto agricolo e nella ristorazione è di poco superiore ai 22 mila euro. Un salario medio inferiore rispetto a quello riconosciuto a chi, invece, lavora nel settore industriale (28.076 euro) e in quello commerciale e della distribuzione (30.099 euro), dove le paghe risultano più consistenti. Del resto, osserva il rapporto, si tratta di settori caratterizzati da una maggiore presenza di figure impiegatizie e di più alto livello tecnico-specialistico.


Esistono comunque differenze sostanziali dovute alla natura dell'impiego, osserva JobPricing. Ad esempio, si passa così dai 104 mila euro annui lordi percepiti da un direttore di stabilimento, ai 24 mila di un addetto alle vendite nella grande distribuzione o ai 20 mila euro di un cameriere. Lo stipendio medio annuo di uno chef, invece, è pari a 33.773 euro contro i 24.772 di un sommelier o i 40.978 euro di un responsabile di un punto vendita nel commercio e nella grande distribuzione.