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Famiglie, al 10% quasi la metà della ricchezza
La metà più povera detiene soltanto il 9%

Gli italiani tornano a investire in Bot (+30 miliardi) e quasi 3 famiglie su cento sono in bolletta

LaPresse

La distribuzione della ricchezza è caratterizzata "da un elevato grado di concentrazione". E' quanto afferma la Banca d'Italia, spiegando che la metà più povera delle famiglie italiane detiene il 9,4% della ricchezza totale, mentre il 10% più ricco ha il 45,9%. Bankitalia segnala comunque che l'Italia registra un livello di disuguaglianza della ricchezza netta tra le famiglie piuttosto contenuto, anche rispetto ai Paesi più sviluppati.

Nel 2011 la ricchezza netta complessiva a prezzi correnti è diminuita dello 0,7%, l'aumento delle attività reali (1,3%) risulta più che compensato da una diminuzione delle attività finanziarie (3,4%) e da un aumento delle passività (2,1%). In termini reali, precisa la Banca d'Italia, la ricchezza netta si è ridotta del 3,4%. Alla fine del 2011, la ricchezza abitativa detenuta dalle famiglie italiane era stimata poco più di 5mila miliardi di euro. Valore che è aumentato dell'1,3% rispetto alla fine del 2010 (-1,4% in termini reali).

Gli italiani tornano a investire in Bot
Dopo la flessione registrata nel 2010 gli italiani hanno ripreso a comprare Bot e Btp e nel 2011 la quota di ricchezza detenuta in titoli pubblici italiani è cresciuta di oltre un punto percentuale, pari a un aumento di oltre 30 miliardi di euro, tornando ai livelli del 2009, come segnala infatti il supplemento al Bollettino statistico di Palazzo Koch sulla "Ricchezza delle famiglie italiane".

In rosso quasi tre famiglie su cento
A Via Nazionale si segnala inoltre che il 2,8% delle famiglie italiane sono totalmente in rosso, hanno cioè una "ricchezza netta negativa". In questi casi le difficoltà finanziarie non sono compensate neanche dal possesso dell'abitazione. Il dato è del 2010, in diminuzione dal 3,2% del 2008, tuttavia "in lieve ma graduale crescita" se si confronta la serie a partire dal 2000.

Famiglie poco indebitate
Le famiglie italiane hanno "un'elevata ricchezza netta", pari, nel 2010, a otto volte il reddito disponibile, contro l'8,2 del Regno Unito, l'8,1 della Francia, il 7,8 del Giappone, il 5,5 del Canada e il 5,3 degli Stati Uniti. Bankitalia aggiunge poi che le famiglie italiane risultano anche "relativamente poco indebitate", con un ammontare dei debiti pari al 71% del reddito disponibile (in Francia e in Germania è di circa il 100%, negli Stati Uniti e in Giappone del 125%, in Canada del 150% e nel Regno Unito del 165%).

La ricchezza delle famiglie come negli anni Novanta
Se tra la fine del 2010 e la fine del 2011 la ricchezza pro capite è diminuita dell'1% a prezzi correnti e del 3,7% a prezzi costanti, a prezzi costanti la ricchezza netta pro capite del 2011 è comparabile con i livelli che si registravano nella prima metà del decennio scorso. La ricchezza media per famiglia ha presentato una dinamica meno favorevole, essendo diminuita nel 2011 dell'1,6% a prezzi correnti e del 4,3% a prezzi costanti. Il livello di ricchezza per famiglia del 2011 a prezzi costanti è simile a quello della fine degli anni Novanta. Va tuttavia tenuto presente che fra il 1995 e il 2011 il numero di famiglie italiane è cresciuto di quasi 5 milioni di unità, soprattutto a causa della riduzione della dimensione media delle famiglie, passata da 2,9 a 2,5 individui.

Il valore del mattone
E se alla fine del 2011 la ricchezza in abitazioni detenuta dalle famiglie italiane ammontava a oltre 5mila miliardi di euro, corrispondenti in media a oltre 200mila euro per famiglia, questa è cresciuta tra la fine del 2010 e la fine del 2011 dell'1,3% (65 miliardi di euro). La crescita è stata molto inferiore al tasso medio annuo del periodo 1995-2010 (5,6%), a causa del rallentamento delle quotazioni sul mercato immobiliare. In termini reali, la diminuzione della ricchezza in abitazioni rispetto al 2010 è risultata pari all'1,4%. Secondo i dati dell'Istat, durante la prima metà del 2012 i prezzi degli immobili sono diminuiti dell'1% rispetto alla fine del 2011. Sulla base di queste e di altre informazioni, Bankitalia ipotizza una contrazione del valore della ricchezza in abitazioni per il primo semestre del 2012 dello 0,7%.