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Letta: "5,8 miliardi di euro con la privatizzazione di Poste ed Enav"

Non saranno ceduti pacchetti di controllo. Ossigeno alle imprese: rinviati i versamenti Inail

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Il governo ha approvato i due decreti ministeriali che danno il via alla privatizzazione delle Poste e dell'Enav, la società che gestisce il traffico aereo civile. "In entrambi i casi - ha chiarito il premier Enrico Letta - si tratta della cessione di quote non di controllo". La privatizzazione di una quota di Poste avviene "con l'idea di destinare ai dipendenti una parte di queste azioni". Le due operazioni hanno un valore di circa 5,8 miliardi.

Un'operazione da 5,8 miliardi - La valutazione di Poste varia tra i 10 e 12 miliardi e la privatizzazione del 40% varierà quindi "tra 4 e 4,8 miliardi". Per l'Enav la valutazione è invece di 1,8-2 miliardi, "quindi il 49% che si vuole vendere vale circa 1 miliardo". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni al termine del cdm.

Rinviata la discussione sulle detrazioni - Per quanto riguarda la riforma delle detrazioni il governo ha deciso di rinviare ogni discussione nella delega fiscale. "Spostiamo dentro la sede propria, che è l'attuazione della delega fiscale, la discussione sulle detrazioni, altrimenti sarebbe stato un provvedimento estemporaneo", ha detto il premier Enrico Letta.

Rinviati i versamenti Inail - Il governo dà poi "una boccata d'ossigeno" alle imprese rimandando a maggio i pagamenti dei contributi Inail e tagliandoli da 3 a 2 miliardi. "Diamo alle imprese 3 mesi di liquidità in più in un momento di reperimento di credito così faticoso", ha spiegato il premier.

Nel 2014 altre privatizzazioni - Oltre a Poste ed Enav "quest'anno si faranno altre operazioni di privatizzazione che consentiranno all'Italia di presentare un percorso di riduzione del debito che sarà la prima del nostro Paese dopo 6 anni di crescita continuata". Questo l'obiettivo che ha espresso Letta, confermando che l'incasso delle privatizzazioni andrà alla riduzione del debito.

Operazione rientro capitali ma senza anonimato - Si torna a parlare anche del rientro dei capitali dall'estero. "Rientreranno soldi che saranno utilizzati per la riduzione delle tasse sul lavoro", ha annunciato il premier parlando dell'operazione. "Abbiamo fatto una scommessa che per me sarà vincente. Abbiamo rifiutato di seguire la strada dell'anonimato e non si tratta di scudi". "Un secondo intervento farà parte del pacchetto criminalità che approveremo nel cdm tra due settimane per introdurre in Italia il reato di autoriciclaggio, fondamentale per l'aggressione ai patrimoni della criminalità e complementare rispetto alla norma che abbiamo approvato oggi, con emersione attraverso per percorso di autodenuncia e pagamento per intero delle imposte", ha aggiunto.