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Terremoto, la speranza e il futuro hanno il nome di Giulia e Giorgia

I salvataggi delle due bambine sono diventate immagini-simbolo della devastazione che ha colpito Amatrice, Accumoli e Arquata. I dettagli del loro recupero dopo decine di ore sotto le macerie

Sono diventate il simbolo della rinascita dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia: loro sono Giorgia e Giulia, due bambine estratte vive dalle macerie.

Giorgia, di 4 anni, si è salvata dal sisma a Pescara del Tronto, dopo 16 ore passate sotto i detriti della sua casa. Giulia, invece, ha 11 anni e dopo 17 ore di sofferenza ha potuto abbracciare il vigile del fuoco che l'ha estratta viva dall'inferno di Amatrice.

L'eroe di Giorgia è il vigile del fuoco Angelo Moroni, capo-squadra di Pesaro Urbino, che ha sottolineato come la bambina sia rimasta sepolta quasi tutta la giornata in un punto di Pescara del Tronto particolarmente disastrato. "Spero che Giorgia si ricordi poco di qui, anzi spero si dimentichi tutto", dice Angelo, che si commuove quando rievoca il ritrovamento della piccola creatura. Accanto a lei, i soccorritori hanno trovato il cadavere della sorella di 10 anni, morta nel sonno. I genitori sono invece in buone condizioni fisiche.

"Voglio bere" ha detto Giorgia appena fuori da quell'incubo. Angelo Moroni ha spiegato che la bambina "ha reagito bene. Siamo stati certi che fosse salva solo quando l'abbiamo messa sulla barella e i medici l'hanno trasportata via. Poi è esplosa fragorosa la nostra gioia per questo grande risultato". Giorgia va di fretta e vuole subito dimenticare tutto: è stata già operata all'ospedale di Ascoli e sta bene. Nel pomeriggio del 25 agosto è stata diffusa la foto di Leo, il labrador nero dell'unità cinofila che ha di fatto indicato ai soccorritori, scodinzolando e puntando il muso in un punto preciso delle macerie, dove Giorgia si trovava.

"Dai Giulia, dai Giulia": con queste grida i soccorritori hanno invece accompagnato il recupero della bambina di Amatrice, dopo aver ascoltato la sua voce in silenzio per individuare il punto esatto in cui si trovava. Spostata una trave, sbuca il piede della piccola e i soccorritori capiscono che ci sono quasi: basta togliere gli ultimi detriti e Giulia sarà salva. Finalmente tra le braccia di un vigile del fuoco, la bimba si lascia andare e crolla sfinita. Ma i soccorritori non possono prendere un minuto di pausa: sotto le macerie che avevano per decine di ore sepolto Giulia ci sono altre persone, e vanno trovate. A cominciare dalla sua sorellina, che non è certo se sia riuscita a salvarsi.

I salvataggi di Giulia e Giorgia confliggono però con il destino nefasto di Stefano, di soli 8 mesi, deceduto tra i detriti di Accumoli e di Marisol, 18 mesi, morta durante la vacanza ad Arquata del Tronto con i suoi genitori, entrambi sopravvissuti. Ad Amatrice due fratelli di 14 e 12 anni sono morti insieme al padre, mentre in un'altra famiglia due sorelle (di 12 e 14 anni) sono state le uniche a salvarsi. A Pescara del Tronto, invece, Samuele (6 anni) e Leone (4 anni) stanno bene grazie al pronto intervento della nonna che li ha tenuti con sé sotto al letto subito dopo la prima, violentissima scossa.

Contro l'orrore di questa tragedia e le morti innocenti di bambini e bambine, ciò che ora bisogna fare è cercare di "aggrapparsi" alle immagini-simbolo delle due bambine di 4 e 11 anni - che ora più che mai rappresentano il 'futuro' e la 'speranza' che emergono dai detriti e dalle devastazioni del passato - e cercare di reagire al dramma fin da subito proprio come loro hanno dimostrato di saper fare. E allora bentornata Giorgia, e bentornata Giulia.