FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Trapani, uccise la moglie incinta a colpi di pala e la bruciò: ergastolo

Condannata alla stessa pena anche lʼamante del marito killer. La vittima, madre di altri tre figli, fu trucidata nelle campagne di Trapani nel 2012

trapani maria anastasi salvatore savalli
ansa

La Corte d'Assise di Trapani ha condannato all'ergastolo Salvatore Savalli e la sua ex amante Giovanna Purpura, per l'omicidio di Maria Anastasi, moglie dell'imputato. La donna, al nono mese di gravidanza e madre di tre figli, fu uccisa il 4 luglio del 2012 nelle campagne di Trapani a colpi di pala.

L'uomo incastrato dai figli - Erano stati i figli, che hanno descritto i particolari di un 'menage a trois' sfociato in tragedia, a far cadere la difesa di Salvatore Savalli. L'uomo aveva inizialmente denunciato la scomparsa della moglie ma già davanti ai carabinieri si era più volte contraddetto, poi la versione dei ragazzi ha fatto cadere ogni dubbio. A raccontare il particolare che ha incastrato l'assassino è stato il figlio più piccolo (all'epoca 13enne): "Papà è uscito di casa con una tanica di benzina. Gli ho chiesto a cosa servisse, mi ha risposto 'fatti gli affari tuoi'". E la sorella 16enne aveva aggiunto: "Sono usciti di casa insieme, lui, la mamma e 'quella'...".

Il ruolo dell'amante - "Quella" era proprio la 39enne Giovanna Purpura, amante (ora ex) di Savalle. Lei si era anche trasferita a casa dell'operaio presentata ai familiare come un'amica. Una versione che non aveva convinto nessuno: "Era la sua amante - aveva detto la figlia - e aveva ingannato anche mia madre, che era troppo buona. Si voleva prendere anche la mia cameretta, era diventata lei la padrona della casa e mia mamma era costretta a subire".

Gli ex amanti si accusavano a vicenda - Durante l'inchiesta, poi, i due condannati si erano anche accusati a vicenda. Lei diceva che a progettare l'omicidio e a portarlo a termine era stato solo Salvatore. Lui accusava la sua ex amante di aver preso a picconate la vittima. Per i giudici, invece, i mostri sono entrambi e hanno quindi meritato il carcere a vita.