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Roma, contagiò le sue partner con l'Hiv: la procura chiede l'ergastolo

Secondo lʼaccusa lʼuomo avrebbe infettato una trentina di donne. Tra loro anche la madre di un bambino poi risultato sieropositivo

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Ergastolo e isolamento diurno per due anni: è la condanna chiesta dalla procura di Roma per Valentino Talluto, il 33enne sieropositivo accusato di aver contagiato intenzionalmente una trentina di donne tramite rapporti non protetti.

L'uomo, attualmente detenuto nel carcere di Rebibbia, è imputato per i reati di epidemia dolosa e lesioni gravissime.

Nessuna attenuante - Secondo il pubblico ministero, Elena Neri, Talluto avrebbe chiesto alle sue partner di non usare il preservativo, pur essendo a conoscenza della sua sieropositività. Per l'accusa, l'imputato avrebbe agito "con malvagità", approfittando della fiducia delle donne con cui aveva rapporti. "Non possono essere concesse le attenuanti generiche - ha detto - non avendo Talluto mai dimostrato pentimento. Non ha mai collaborato, ha reso dichiarazioni false. Il suo era un modo per seminare morte".

Contagiato un bambino - Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il giovane adescava le vittime su varie chat erotiche e poi, dopo averle rassicurate con gentilezze e regali, le convinceva a rinunciare al profilattico dichiarandosi perfettamente sano. Il presunto untore sarebbe responsabile anche dell'ecefalopatia contratta dal figlio di una delle sue amanti e "causalmente riconducibile" all'infezione da Hiv. La donna, diventata sieropositiva in gravidanza dopo un rapporto sessuale con Talluto, ha contagiato il feto durante il parto.

Il coraggio delle vittime - Nella sua reqisitoria davanti alla Terza Corte d'Assise presieduta da Evelina Canale, la pm ha sottolineato la scarsa collaborazione dell'imputato nella fase delle indagini. "Talluto non ci ha aiutati: non ci ha detto nemmeno un cognome delle ragazze, di cui sapevamo solo i nomi. Si è sempre chiuso dietro silenzi e bugie", ha detto. Poi ha ricordato le vittime: "Questa indagine parte dalla denuncia di una ragazza coraggiosa, che ha salvato la vita a tante altre ragazze ponendo fine a una catena di sofferenza e di progressione criminosa posta in essere dall'imputato nel corso di molti anni. E' un processo con un carico emotivo notevole in cui tutte le parti offese sembrano raccontare la stessa storia".

La rabbia delle parti civili - Il difensore di diciassette parti civili, Irma Conti, ha chiesto 900mila euro di risarcimento per ogni vittima e 100mila euro di provvisionale. "Questa è una strage sociale", ha spiegato in aula. Secondo il legale, Talluto avrebbe agito "danneggiando donne e bambini, persone che non hanno più una vita normale e spensierata. Una violenza con un guanto di velluto nell'ambito di un rapporto portato avanti in modo ingannevole".