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Uccise la fidanzata, omicida condannato a 18 anni di reclusione

Il 43enne strangolò la donna nel suo appartamento nel centro di Milano

sonia trimboli
tgcom24

Uccise la fidanzata Sonia Trimboli strangolandola nel suo appartamento in pieno centro a Milano. Gianluca Gerardo Maggioncalda è stato condannato dal gup Anna Magelli a 18 anni di reclusione. Il pm Giancarla Serafini aveva chiesto per l'uomo, processato con rito abbreviato, 30 anni di carcere. Riconosciuto inoltre un risarcimento di 200mila euro per il padre della vittima e di 25mila per il fratello.

Il gup ha riconosciuto le attenuanti generiche e l'aggravante della minorata difesa. E' stata esclusa invece l'aggravante dei motivi abietti e futili e non è stato riconosciuto il vizio parziale di mente. Oltre all'omicidio, Maggioncalda, 43 anni, è stato condannato anche per le accuse di minacce e lesioni in relazione a una precedente aggressione subita dalla donna ad agosto.

L'uomo, detenuto nel carcere milanese di San Vittore, aveva ucciso la compagna, sua coetanea, durante una lite scatenata dalla gelosia, strangolandola con del nastro per pacchi. Poi era uscito di casa e, nelle ore successive, aveva chiamato il padre chiedendo di controllare se la donna stesse bene. Dopo la scoperta del cadavere da parte del genitore, Maggioncalda era stato rintracciato dalla polizia in piazza Sant'Ambrogio e arrestato.

L'uomo, interrogato dagli agenti, aveva confessato il delitto, avvenuto in un contesto di frequenti liti nell' appartamento in zona Porta Romana dove viveva la coppia. "Avevamo chiesto un approfondimento delle sue condizioni psichiche - ha spiegato il suo difensore, l'avvocato Luigi Rossi - e anche il riconoscimento dell'attenuante del risarcimento del danno, perché abbiamo offerto alle parti civili una somma di 220mila euro".