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Finito lo sciopero dei trasporti a Roma, Atac ordina visite fiscali

Si è conclusa lʼastensione di 4 ore ma la municipalizzata denuncia: registrato un alto numero di permessi e malattie

Si è concluso alle 12.30 lo sciopero di 4 ore del trasporto pubblico a Roma, a cui ha aderito, secondo l'Agenzia per la Mobilità, il 10,5% dei lavoratori Atac.

La municipalizzata non esclude ulteriori disagi "causa assenteismo: in coincidenza con lo sciopero è stato rilevato un notevole aumento dei casi di malattia e di richieste di utilizzo di permessi. L'azienda si è attivata per inviare visite fiscali a domicilio".

In un comunicato, l'Agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune di Roma agigunge: "L'Atac ha inviato tutte le risorse disponibili sul territorio, a cominciare dai dirigenti, a supporto delle attività di esercizio". Per poi concludere, poco dopo la fine dell'agitazione: "Il servizio è tornato regolare".

La mobilitazione era stata sottoscritta dalle organizzazioni sindacali Faisa Confail, Orsa Tpl, Sul, Usb e Utl. Inizialmente la durata dell'agitazione doveva essere di 24 ore, ma dopo l'intervento del prefetto di Roma Franco Gabrielli è stata ridotta a 4. I lavoratori protestano contro l'accordo del 17 luglio 2015 che "li penalizza fortemente sul piano economico e dei diritti", come spiegano i sindacati.

Guerra di cifre, certi solo i disagi - Solita guerra di cifre sull'adesione allo sciopero. Se, come detto, Atac parla del 10,5% dei lavoratori, i sindacati spiegano che secondo le proprie stime allo stop hanno aderito in tanti e che si è fermato oltre il 70% nei mezzi di superficie, le metro A B e C sono rimaste chiuse, un solo treno viaggiante sulla Roma Lido, la Roma-Viterbo fortemente rallentata. Di certo c'è che si sono viste code chilometriche alle fermate dei bus nel tentativo di salire sui pochi pullman in circolazione, e traffico alle stelle sulle strade. La reazione: turisti allibiti e cittadini infuriati.